È il gioco dell’estate 2016. È il motivo per cui folle di persone si radunano nei luoghi più impensabili. È Pokémon Go, croce e delizia della quotidianità di tutti gli italiani da poche settimane a questa parte.
Da prima che il gioco divenisse ufficialmente disponibile pure in Italia già la mania dei Pokémon si era diffusa ovunque, dai social alle televisioni, entrando anche nelle conversazioni di chi un accesso ad internet non ce l’ha. Anche chi non è stato catturato nell’orbita dell’applicazione ne ha dovuto sorbire gli effetti. Ovunque si vedono persone di tutte le età che girovagano per le città, i paesi e persino le campagne in cerca di un Pokémon da allenare. Poi le notizie sugli utenti di questa applicazione sono iniziate ad apparire su ogni mezzo di comunicazione. Sono stati fatti dei servizi anche dalle tivù locali. Un successone in pratica.
La grande diffusione del gioco ha fatto volare in borsa i titoli dell’azienda sviluppatrice, la Niantic, e della Nintendo, portando anche alla creazione di un nuovo modello di marketing. Dagli Stati Uniti arriva la possibilità per i commercianti di piazzare dei Pokémon nei propri negozi per attirare giocatori e magari convincerli a fare degli acquisti. Geniale. Qui in paese questa possibilità è stata usata da qualche simpaticone per sparare con una pistola giocattolo sul piccolo gruppetto formatosi. Nessuna ferita ma solo tanta paura.
Questa difesa non ha nulla di personale -non sono un giocatore- ma ritengo alquanto ingiusto che ci si accorga solo ora di quanto l’uso scorretto della tecnologia, e in particolare dei cellulari, sia pericoloso. La guida distratta è in Italia la prima causa di incidente, e non credo sia colpa di Pokémon Go, Facebook o Whatsapp, ma delle persone e della loro incapacità di guidare con prudenza.
Quindi se avete smesso di giocare per sembrare più svegli o meno imprudenti riprendete in mano il vostro cellulare, e con prudenza, andate e divertitevi. E se andrete a sbattere contro un palo o sotto una macchina la colpa sarà solo vostra e non dei Pokémon.
Un po’ di Pokémon, giusto per farvi una cultura
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