L’hanno fatto di nuovo. Quei birbanti di Charlie Hebdo hanno di nuovo fatto incazzare un casino di gente. Con l’ultima vignetta sono riusciti a far passare mezz’Italia dalla parte dell’Isis, sperando che prima o poi ripassi a completare l’opera.
Da amante di questo genere di comicità dissacrante e provocatoria, lo stile di Charlie non mi ha mai colpito. Non lo seguo e non mi interessa nemmeno seguirlo. Ma è interessante vedere come in poco più di un anno sia cambiata l’opinione sulla libertà di parola e di fare satira.
Charlie non ha superato il limite della morale o della decenza perché quest’ultime non hanno limiti. Fin quando non si instaurerà la Shari’a in Europa e nel mondo occidentale l’unico limite alla libertà d’espressione è e sarà la calunnia. Quando sarà l’ora si discuterà nelle moschee come giustiziare chi dice cose che non ci garbano.
“Con i morti non si scherza!”
“Scherzino con i loro morti!”
Chi lo dice che con i morti non si scherza? Il galateo? La Buoncostume? La Gestapo?
Indignarsi per una vignetta che la settimana prossima si saranno dimenticati tutti, cancellata dalla memoria collettiva per fare posto al nuovo ballo di Salvini, lascia il tempo che trova.
La satira deve far male, sollevare polveroni e far riflettere. Non si capisce dove sia lo spunto di riflessione? La vignetta sarà riuscita male, ma non possiamo lapidarne gli autori. Fortunatamente.
Dare limiti alla libertà d’espressione è pericoloso. Si rischia di scivolare nel buco nero del pensiero unico, della verità assoluta, decisa da chi stabilisce i limiti dell’espressione.
Volete indignarvi per qualcosa di sensato? Indignatevi per la ricostruzione lunga trent’anni del Belice in Sicilia, per gli sprechi dell’Irpinia, per il Vajont, per Seveso, per l’Ilva, per Bagnoli, per la Casa dello Studente de L’Aquila. Poi non sarò certo io a giudicarvi. Avete tutto il diritto di esprimere la vostra indignazione per qualunque cosa. Siete LIBERI.
Infine un appello a tutti coloro che hanno speso caratteri virtuali nella crociata contro l’insensibilità transalpina: usate la stessa energia e convinzione nell’inviare un SMS al 45500.
Ovviamente lo possono fare anche gli altri.
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