Ebbene sì. Quel lontano 2019 che non sembrava mai arrivare, si è tramutato, pochi giorni fa, in realtà sotto forma di lettere e parole scientifiche. Come successe per l’immortale capolavoro Kubrickiano, quando si vide scoccare finalmente l’anno 2001, accorgendosi che molta di quella roba moderna, all’avanguardia, di quei viaggi con dotate navicelle spaziali che si vedono nel film, non era stata creata ancora, o almeno in parte, anche per l’opera di Philip Dick “Do Androids Dreams of Electric Sheep?” da cui il film “Blade Runner” di Ridley Scott, sembrava aver perso ogni speranza. Per non parlare poi di altre opere che hanno arricchito il nostro immaginario: i romanzi di Isaac Asimov o il film “Ex Machina”. La speranza di una realtà in cui esseri androidi popolino il mondo e siano usati per gli scopi più disparati, come per esempio il lavoro di schiavo o militare. In tutto e per tutto simili a noi non solo da un punto di vista strettamente fisico ma anche psicologico ed emotivo (la paura di morire e il vano tentativo di aumentare il tempo vitale). Invece, il sogno sta per diventare realtà. Sebbene il 2019 non sia ancora arrivato, l’uomo e la scienza si uniscono nuovamente in un ultimo e allettante confronto.
A comunicare la notizia di questa nuova era, è stato lo scienziato John Danaher che, insieme al suo team di ricercatori e scienziati della Nui Galway, l’università nazionale d’Irlanda, farà delle teorie romanzesche di Philip Dick e del suo apocalittico 2019, pura realtà e grande successo. Ma di cosa stiamo parlando? Di veri androidi? Uomini in carne e ossa con la sola aggiunta di un sistema artificiale di organi e una vita a scadenza programmata? Diciamo solo in parte. L’idea del dottor Danaher è ancora più palpabile e, specialmente per il sesso maschile, molto più invitante anche per quanto riguarda il lato economico ed emotivo.
L’ultima pensata non è altro che umanoidi con i quali avere rapporti sessuali. Robot, androidi, come meglio chiamarli, pensati e creati esclusivamente per l’attività sessuale.
Secondo Danhaer, l’introduzione di robot per il sesso sul mercato, ridurrebbe notevolmente molti problemi sociali, come per esempio la prostituzione e toglierebbe dalla strada tutte quelle povere ragazze sfruttate e disagiate, che vendono il loro corpo. Naturalmente, questo potrebbe benissimo funzionare fino a quando il furbo “pappone” non si accorge che c’è più guadagno con una cyborg prostituta che con un vero essere umano; niente lamentele o richiesta di più soldi, niente guai con la giustizia e se fanno le capricciose basterà resettarle per continuare in pace e armonia il fruttuoso lavoro.
Danaher aggiunge che con l’avvento di questa invenzione l’uomo non sarà più colto da dubbi, problemi e malattie di natura sessuale o dalla pur sempre maligna e imperitura ansia da prestazione. Tutt’altro. Potrà svolgere il suo piacevole lavoro senza dover nemmeno invitare prima la sua preda a cena o senza farle un mazzo di rose. Poco umano e troppo egoisticamente perverso penserete. In questo modo ogni contatto sarà artificiale, ogni emozione, proveniente da un solo singolo individuo piuttosto che da entrambi. Sì, lo so che può sembrare un po’ strana come situazione. Magari all’inizio cigolerà un po’ la vostra nuova dama di compagnia, ma vedrete, dopo le prime due settimane tutto vi parrà normale e roseo. Sbrigherete la vostra faccenda evitando i soliti squallidi preliminari e una volta finito potrete svignarvela con gli amici o mettervi seduti a vedere la TV senza tante scuse o i classici bisticci domestici. La coppia del futuro funzionerà, ne sono certo. E poi, se lo dice il dottor Danaher sarà vero, non vi pare?!
Il solo dubbio che può sorgere in questi casi, e che è bene chiarire prima dell’uso, è solamente uno. Ma con un Robot, ci vuole la vasellina o l’olio lubrificante per macchinari?
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