Tre giorni di festa a San Feliciano, un tranquillo e ridente paesino umbro, ubicato sulle rive del lago Trasimeno. Ad incuriosire e affascinare i cittadini e i paesi circostanti, è una festa antica, riportata alla memoria proprio in questo periodo dalla gente del posto che con grande spirito di comunanza e vitalità ha allestito una sorta di festa paesana con l’intento non solo di divertire e far ritrovare tutti attorno a musiche, balli e alla buona cucina. Dietro a questo evento, che può sembrare scontato, specie nella stagione estiva, c’è ben altro, qualcosa di estremamente profondo e remoto.
La festa in questione è quella de “lo’nnaspo”. Come suggerisce la foto a fianco, il termine è usato in vari modi differenti, tipici di questa regione, sebbene abbia origini non proprio italiane. Essendo un paese lagunare, San Feliciano conserva, forse più di altri paesi posizionati nella stessa zona, uno spirito di appartenenza che non sembra essersene mai andato ma che rimane vivo, inchiodato a questa gente come pesci in una robusta rete. “Lo’NNASPO”, appunto, è proprio un prezioso oggetto in legno usato in passato dagli uomini e dalle donne del posto per la tessitura delle reti che venivano usate per la pesca. Alcune di queste persone sono così attaccate alla tradizione da usarlo ancora. Come un mulinello l’utensile ruota portandosi dietro il filo adatto a tessere la rete. Dalla velocità che “LO’NNASPO” produce, deriva il termine dialettale, usato in questa zona dell’Umbria, “‘nnaspà”; “‘nnaspatore” è infatti colui che ha in testa tante di quelle idee e pensieri che riesce a progettare e ideare senza mai fermarsi e che girano vorticose nella mente come fossero mosse veramente da uno “‘nnaspo”.
I tre giorni che scandiscono la tradizionale festività si sono celebrati nel paese, per essere più precisi nel cuore di San Feliciano dove, a far da tipica cornice e luogo d’accoglienza, era la storica sede della “Società Operaia Canottieri”, ora punto di ritrovo per i cittadini, museo gratuito all’aperto e scuola per giovani rematori e portatori della lacustre tradizione.
Tre giorni in cui, oltre alla compagnia e alla voglia di stare insieme, si sono susseguiti eventi di ogni genere, voluti dalla cooperativa e realizzati grazie all’aiuto di persone di tutte le età specialmente giovani ragazzi e ragazze. La festa dello “nnaspo” comprendeva una grande varietà di forme di intrattenimento, come giochi da tavolo, musica, balli, spettacoli improvvisati, mostre fotografiche e una mostra di disegno e fumetto allestita da giovani artisti, o come meglio si definiscono loro, artigiani della matita e del foglio.
Il tutto contornato dalla sempre allegra e mai stanca partecipazione dei cuochi e delle cuoche locali che hanno saputo accompagnare e rendere ancor più liete le tre giornate con un menù tipicamente umbro e di lago allo stesso tempo. E mentre il tempo scorreva sotto un cielo limpido, il visitatore poteva godersi gli spettacoli del pomeriggio in cui chiunque poteva partecipare anche solo con un concitato e visivo interesse: teatro, partite di dama, scacchi, carte, ecc. La mostra fotografica, curata dal fotografo Marco Cerbella, portava avanti il programma, precedendo la tradizionale corsa delle barche.
Sotto gli stand, posizionati non lontano dal luogo principale d’incontro, creatori e artisti di ogni genere allestivano laboratori di disegno, teatro e cucito.
Sul far della sera, quando intere famiglie e numerosi curiosi si erano fatti largo per assaggiare le pietanze e godere della comune compagnia, nuove rappresentazioni teatrali e orchestre Jazz, Rock, Blues, ecc. rallegravano la serata.
Grande interesse e successo è andato anche all’arte e all’impegno portato avanti dai giovani disegnatori e artisti. Una mostra di disegno in cui il tema principale fosse, appunto, quello di rappresentare scene di quella vita quotidiana ormai remota ma pur sempre sentita e vitale; pescatori, artigiani, scene di vita domestica, ecc. Tutto attraverso una personale tecnica e un differente gusto per i particolari, con i quali si è riuscito nuovamente a ritornare indietro nel tempo, a riscoprire le tradizioni e le radici che furono e che, grazie allo spirito gioviale, sincero e fedele della manifestazione sono ritornate a splendere e affascinare in questi giorni. La mostra artistica e i laboratori sono stati realizzati grazie al lavoro dei tre artisti principali, Marco Zucchetta, Lucia Baldassarri ed Ettore Vignali.
A completamento dell’ultima serata, svoltasi il dieci Settembre, una lotteria, seguita da un concerto, hanno concluso il tanto atteso evento. Insomma, se non avete partecipato alla festa de “LO’NNASPO” di quest’anno, non dovrete assolutamente perdervi il piacere di andarvi in futuro, godendo della bellezza del piccolo paese, dei suoi abitanti e della memoria storica che è forte in quel luogo; mischiandosi con la bellezza del Trasimeno, fanno di San Feliciano uno stupendo borgo ricco di arte, tradizioni e storia.
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