Elogio all’ambiguità

“Ambiguità: l’essere ambiguo, possibilità di essere variamente interpretato. Doppiezza, modo ambiguo di comportarsi”.

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Un uomo di mezza età, spagnolo con cittadinanza tedesca, è stato arrestato pochi giorni fa a Düsseldorf. La sua colpa? Quella di essersi messo in contatto con le fila del movimento terrorista islamico, attraverso chat di tale matrice, all’interno delle quali avrebbe espresso la sua fedeltà all’organismo di terrore che imperversa da tempo in Europa e nel mondo. L’uomo avrebbe inoltre escogitato un attento e sofisticato piano per far esplodere l’agenzia federale dei servizi segreti tedeschi, che ha sede ufficiale a Colonia. Il succo di questa storia resta, più che la faccenda in se, è la vita che questo individuo si portava appresso e con la quale è, quasi riuscito a cambiare nuovamente il corso della storia. Non c’è dato di sapere il nome del presunto terrorista ma il numero uno dell’intelligence tedesca, la BfV, Hans-Georg Maaßen, racconta come stiano veramente le cose e la natura straniante di quest’uomo. Faceva parte dei servizi segreti ed era un cittadino tedesco. Insomma, uno 007 che aveva svolto, in passato, lavori importanti e compiuti sempre al meglio, ma che ultimamente stava dirigendo il suo pensiero verso fronti differenti, lontani da quelli che erano e sono gli interessi dello stato che si trovava a servire. Storie viste e riviste, sentite più volte; quello del Doppio-gioco è un concetto quasi scontato in ambito spionistico. Non sono chiamate nemmeno più spie, si preferisce usare il termine TALPA, identificando proprio un essere nascosto, abituato a muoversi nell’ombra e nei luoghi più oscuri e inimmaginabili, costretto (sia per dovere sia per propria natura) a venire a contatto con i più impensabili esseri.

La cultura della spia affascinante con un martini nella mano e una sigaretta nell’altra ha distorto per anni la reale concezione della nostra immaginazione, quella di identificare tali individui come persone da evitare piuttosto che idolatrare con fare mitologico. Ma, in definitiva, la loro ambiguità nell’essere riconosciuti e smascherati è tale da elevarli persino a un buon livello di bravura, tramite la quale riescono a fare bene questo duro e antico mestiere.

Tuttavia, la questione più interessante è la situazione sociale che divide questo personaggio portandolo a essere subito marchiato come il più grottesco prodotto di una moderna società, avente anch’essa una natura tragicomica. Prima di trasferirsi in Germania, aveva praticato per un certo periodo il mestiere di attore in film porno gay. Il nome d’arte usato quando era una stella del cinema homo hard, sarebbe stato lo stesso utilizzato per accedere ai siti islamici mentre la sua fedeltà procedeva verso un’altra evoluzione. Il responsabile dell’intelligence Maaßen, così come riportato da “Der Spiegel”, mette subito le mani avanti spiegando i fattori per i quali era impensabile definire l’uomo capace di fare ciò. Cittadino ormai tedesco e sposato con molti figli! Questa sarebbe stata la scusante per la quale non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Sposato e con molti figli! Basta, secondo voi, ad accettare la natura stabile ed equilibrata di un essere umano. Seppur possano essere parole ancora da confermare, sta in queste ultime frasi la vera centralità grottesca di tutto l’accaduto. Una situazione bizzarra che fa di un uomo come questo un essere ambiguo capace di infiltrarsi e spostarsi senza troppe difficoltà, e quelli che hanno collaborato insieme con lui gente ancor più strana e confusionaria, capace di credere sulla parola alla sua innocenza perché sposato con vasta prole. La magagna e il fulcro peccaminoso sta proprio nell’essere stato un attore omosessuale in film per adulti. Tra quegli stessi spettatori amatoriali, magari ci potrebbe essere stato persino qualche collega che mai, prima di allora, si era accorto, e che continuava eccitato a guardare. Resta il fatto che il presunto terrorista sarà presto sottoposto a indagini più appurate con la speranza che, invece del solito attentato islamico, si tratti di un attentato per i diritti gay. Questo si che sarebbe un vero scoop. Una spia omosessuale che si radicalizza in Germania diventando un uomo normale con moglie e figli, penetra nei servizi segreti teutonici per far esplodere una bomba nell’ufficio federale. Una bomba con puro concentrato d’amore. Come storia dai toni tragicomici non può, però,  superare quell’altra, vero anatema contro le ormai passate spie eterosessuali tutte d’un pezzo. In definitiva, il fatto che un uomo di sani principi morali, almeno in apparenza, venga smascherato come simpatizzante, e non solo, di un credo e un’organizzazione che punta alla distruzione e alla malvagità, è il simbolo di una moderna civiltà malata e minata proprio da alti livelli di bizzarria e di gusto grottesco, come prima stavo dicendo. Non ci si può fidare completamente di una spia, proprio perché tale è difficile saper riconoscere se stia da una o l’altra parte. Il flusso d’ambiguità cresce quando si arriva a sapere che, ora come ora, un uomo sposato e padre di molti figli si converta in qualcosa di più grande e pericoloso; due poli che possono sembrare distanti ma che combaciano alla perfezione se non si vuole dare troppo nell’occhio. Ma allora, che razza di uomo è questo qui? è radicato per sua scelta o per uno scopo al di sopra di ogni aspettativa? È solo la certezza che sia stato un attore di film porno che ci testimonia che prima era, ed è tutt’ora, sotto questa banale maschera e artefatto, un uomo come tutti gli altri, e quando si dice UOMO, lo  si interpreta nella maniera più ampia, con tutti i pregi e i difetti, con le verità e le menzogne.


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