In un sottoscala fumante di sigari e vecchi gin tonic annacquati. Ci sono anche delle bottiglie di spumante ancora da avviare su una mensola non lontana dal verde tavolo dove, chini e concentrati alcuni dei numeri più anziani si giocano a carte gli ultimi rimasugli rimasti della loro storia, retaggio di esperienze passate e ogni valore conservato. Attendono tutti, non eccitati ma ritualmente sbattuti, chi dovrà prendere il posto del precedente numero che per un anno ha fatto del suo meglio per meritarsi una sedia accanto a quei padroni del tempo. La porticina si apre e ognuno, in gran silenzio, posa le carte sul tavolo, trangugia l’ultimo goccio sul fondo del bicchiere opacizzato e si alzano in gran tenuta da vesta, con giacchette ormai logore e macchiate. Ecco entrare il predecessore, alcuni gran maestri alle sue spalle e in ultima fila, in fondo, quatto quatto e striminzito il nuovo figlio di quel perfetto operato.
Numero 1944: Ben arrivato numero diciassette. L’aspettavamo. Signori salutate il nuovo arrivato.
Numeri anziani (in coro): Ben arrivato numero diciassette!!
Numero 16: Vieni diciassette. Non aver paura. (Si rivolge agli anziani) Scusatelo è un po’ timido. Dai non farti pregare. Mica ti mangiano.
Si fa avanti il piccoletto, stretto dall’opulenta severità di quei maestri che sbuffano, non più abili a respirare. Tutti unti e con le pappagorge all’infuori insieme ai petti roboanti di massiccio splendore. Il 17, invece, secco e cadaverico. Ancora non ha iniziato a pappare.
Numero 1789: Allora giovanotto (vecchio e stanco. Con un catarro impressionante e le mani incartapecorite) Se tu fermamente convinto di procedere con la tua investitura come nuovo regnante?
Numero 17: Si signore
Numero 1914: Più forte, screanzato!
Numero 17: SISSIGNORE!!
Numero 2001: Il nostro caro Numero Sedici ti ha spiegato le tue mansioni iniziali?
Numero 17: SISSIGNORE mi ha spiegato ogni cosa!
Tutti i numeri anziani si scambiano un’occhiata e il Numero 1933 e 1922 guardano in direzione del Numero 16 strizzando l’occhio e ammiccando tronfi e soddisfatti.
Numero 16: Si, non preoccupatevi, cari amici e maestri. A lui ci ho pensato io.
Numero 1963: (strabuzzando gli occhietti dietro a due fondi di bottiglia) Sarà, ma secondo me è troppo magro. È smilzo, fiacco, piccoletto. Come farà a prendere importanti decisioni con questo fisichino che si ritrova?!
Numero 16: Non preoccupatevi fratello. Tempo un mese e sarà già bello in carne, e pronto per governare come si deve. E poi a lui ci penserò io. Ancora un mese resterò al suo fianco e poi vedrete, vedrete se non saprà fare il suo dovere come si deve.
Numero 1944: Sei fortunato, caro diciassette, ad avere un così premuroso maestro. Non siete contento?
Numero 16 da una spintarella al successore invocandolo a parlare. Tutto come avevano provato e riprovato poco prima di entrare.
Numero 17: Oh si signore, sono contento. Ma che dico? Sono entusiasta. Non vedo l’ora di mettermi subito al lavoro. Non vedo l’ora di risolvere tutte queste situazioni di guerra, di fame, di incomprensioni fra i popoli. Questa maledetta mano nera e sanguigna del terrorismo islamico. Avete visto cosa è successo ad Istanbul solo poche ore fa? È Scandaloso! E proprio quando c’è il mio insediamento e voi state lavorando ogni anno per un mondo migliore. Bè, è ora di farla finita. Risolverò tutte queste faccende.
In quel momento tutti i numeri più anziani ebbero un principio di soffocamento; chi mentre beveva, altri mentre facevano un’ennesima boccata ai loro sigaroni. Il 1944 si alzò in piedi, ma non proferì parola e rimase con aria spaventata su Numero 17 che nel frattempo chiedeva aiuto a Numero 16, anche lui stupito da quelle parole talmente veloci e sibilanti da far crollare in pochi istanti tutta la lavorazione precedente che c’era stata fra lui e il suo novello cadetto.
Numero 1944: (nervoso e sommerso nell’ansia) Nu..nu..numero 16 Ma cosa sta dicendo questo scimmiotto insolente? Spero abbiate una spiegazione!
Numero 16 si avvicina al 17 e lo prende per una manica scucita.
Numero 16: Ma che ti salta in testa? Ti sei bevuto il cervello?
Numero 17: Ma perché? Cos’ho detto fratello?
Numero 16: Non sono tuo fratello e non intendo esserlo se parli in questo modo difronte al gran consiglio. Vergognati.
Numero 1994: (bello impomatato e senza preoccupazione alcuna) No no, Numero sedici, non ti preoccupare. E anche voi cari amici e fratelli annuali, non dovete preoccuparvi. Il ragazzo scherzava, non è così?!
Numero 17: Con tutto il rispetto signore, no. Ma perché? Non capisco. Cos’ho detto che non va?
Se lo prende sotto braccio e si incammina verso un angolo di quella stanza, mentre tutti gli altri dietro.
Numero 1994: Vedi, mio caro, tu sei ancora giovane. Forse un po’ ingenuo, forse con qualche grillo per la testa, ma devi capire che tutto ciò che tu hai detto non è possibile!
Numero 17: Perché signore?
Numero 1994: Perché, vedi, noi abbiamo bisogno di quelle cose. Quelle che tu poco fa hai elencato.
Numero 17: Voi avete bisogno della guerra? Delle stragi di massa?
Numero 1944: Ma certo, certo, certo che ne abbiamo bisogno. Dove andrebbe a finire la nostra credibilità.
Numero 1789: E da dove credi arriverebbe il guadagno?
Numero 2001: E il nostro giusto compenso? Non ci pensi? Cosa credi? Che siamo qui a passare l’aria?
Numero 16: Vedi, 17, tutto ha uno scopo, e le guerre, le stragi, come le chiami tu, sono proprio loro a darci forza. Senza scambio noi che ci staremmo a fare? Le guerre, i morti, presidenti un po’ lunatici e strampalati, sono la vera forza e linfa per noi importantissima.
Numero 1994: E vitale! Non dimentichiamocelo. Se tu vuoi essere dei nostri devi fare come noi abbiamo sempre fatto, o non papperai e sarai solo un anno di troppo, un anno di transizione incapace e gretto. Sfinito e stanco.
Numero 16: Senza contare che noi non potremmo mica stare a guardare indifferenti. Dovremmo di certo agire, contro di te. Perciò non fare lo stupido e segui nostri consigli.
Numero 17: Ma non pensate alla povera gente?
Numero 1944: La gente, la gente. Chi se ne frega della gente. Sanno badare a loro stessi. Ogni anno gli diamo il Natale, la Pasqua, il Capodanno, e loro sono contenti così. Si lamentano ma poi sono facili da controllare. Ma non sono il nostro obiettivo primario. Noi puntiamo su ciò che veramente conta e traina le ore di questo mondo. Ciò su cui scommettere e vincere. Cosa pensi, che sei l’unico a pensarla così. Altri prima di te hanno fatto di questi assurdi discorsi. Alla fine quasi tutti sono stati comprati e non si sono pentiti.
Numero 17: E così mi avete ingannato. Ingannate da millenni quei pover disgraziati e voi vi ingozzate. Mi fate tutti schifo. Io, 2017, sono una persona di sani e saldi principi, e non mi venderò mai! Mai, è chiaro?
Numero 1994: Guarda che poi finirai come loro.
Una trentina di altri numeri vennero spinti all’interno della piccola stanza intossicata dalle guardie. Erano altri anni che, durante il loro regno, erano stati perseguitati e torchiati fino a diventare solo miseri ammassi di carne penzolante. Pestati e torturati fino all’eternità.
Numero 1963: Ecco, guardali. Vuoi fare la loro fine? Ci sono tutti. Porci vigliacchi e imbecilli. Tutti ci sono. Gli anni più sfigati e stronzi. Quelli che illuminati da buoni principi hanno scelto di vivere così. E tu?
Il numero 17 si avvicinò e guardò quei poveracci in fila, pieni di lividi e tormenti. Nemmeno parlare potevano più tanto era il dolore che li circondava. Il Numero sedici e il Numero 1944 si avvicinarono a lui. Uno da una parte e uno dall’altra con aria luciferina.
Numero 1944: Allora? Caro il nostro Numero 17. Cosa scegli? Vivere nel terrore e cercare di aiutare il mondo? Cosa inutile e impossibile fra l’altro.
Numero 16: O vuoi unirti a noi? Nella speranza che tutta questa opulenza non finisca mai! Ricchezza e potere, ciò che veramente conta per fare questo mestiere.
Il Numero 17 guardò ancora una volta i derelitti. Poi si volse verso i numeri anziani ma non del tutto il suo corpo coprì l’intera rotazione. Rimase di lato, in mezzo fra la giustizia e la maligna vita corrotta. Era veramente l’ago della bilancia.
Riuscirà il nuovo anno 2017 a portare una ventata d’aria nuova e salvare la situazione? Se credete di sì iniziate a pregare!
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