I giocatori in campo sono spaesati. Si vede che non sono concentrati al meglio sulla partita. E infatti subito concedono un rigore agli avversari. Fortunatamente lo sbagliano, ma pochi minuti dopo la palla entra in rete. Altri pochi minuti e un’autorete segna il doppio vantaggio. Nemmeno una timida rimonta può ribaltare quello che sarà il risultato finale.
È anche comprensibile. Pochi si immaginavano il contrario. Dopo quello che era successo poi.
E così il Monaco ha vinto. I tedeschi del Borussia Dortmund, sconfitti in casa al Signal Iduna Park, devono ora concentrarsi sul ritorno se vogliono passare i quarti di Champions League.
Nonostante la sconfitta i tifosi non hanno fischiato, non si sono arrabbiati, e non hanno chiesto più palle. Tutt’altro. Hanno cantato, insieme ai tifosi avversari del Monaco, “Dortmund, Dortmund!”. Una reazione bellissima a quello che sarebbe potuta essere una tragedia.
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Il giorno prima mentre il bus della squadra tedesca si stava dirigendo verso il proprio stadio, lungo le strade della propria città sono esplose tre bombe artigianali. L’esplosione ha lanciato verso il bus schegge metalliche che hanno infranto i finestrini e rischiato di fare una strage. Il difensore titolare della squadra è l’unico rimasto ferito. Marc Bartra, ferito alla mano, è stato poi operato. Ovvio che non ha potuto giocare la partita, recuperata il giorno dopo.
Ma come si può arrivare a tanto per una partita di pallone? Infatti il calcio c’entra poco o niente. Non è stato qualche ultras particolarmente violente a organizzare l’attentato. L’ispirazione è tristemente nota.
Dopo gli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi, il terrorismo torna a colpire lo sport più seguito d’Europa. Se in quell’occasione un martire si voleva far esplodere all’interno dello stadio in cui si giocava una partita tra Francia e Germania, questa volta si voleva cancellare una squadra di calcio prima di una partite del torneo più seguito del mondo. In entrambi i casi la risonanza mediatica sarebbe stata enorme. La strategia del terrore è terribilmente logica.
E come le altre volte, dal dramma è uscito il meglio delle persone. Migliaia di tifosi del Borussia hanno offerto ospitalità ai monegaschi, condividendo con loro la cena e un letto.
Divisi dal tifo, ma uniti contro il terrore.
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