Scherzo a mano armata

Era un tranquillo pomeriggio di un normale sabato estivo in un tranquillo sobborgo di una cittadina di provincia. Il caldo rendeva ogni attività più rallentata. Era quasi ora dell’aperitivo e nel bar di quartiere una leggera folla iniziava a raggrupparsi per rinfrescarsi con uno spritz o qualche altra bevanda rinfrescante.

All’improvviso qualcosa turba la tranquillità del quartiere. Si sente in lontananza un rumore di spari e ruote che si consumano sull’asfalto. Due auto fanno capolino all’orizzonte. Quattro uomini incappucciati per auto. Armati. Sparano in aria. Arrivati alla rotonda posizionata nel centro del quartiere ne fanno due gire, continuando a sparare e urlando. il terrore colpisce come grandine chi assiste alla scena. Chi passeggia scappa. Chi esce dal supermercato vi rientra subito. Chi può serra ogni infisso possibile. Tutti temono il peggio. Ma può accadere una cosa del genere in una cittadina della provincia umbra? No. Infatti non è un attentato. Fortunatamente. Perché quegl’uomini non hanno sparato verso le persone, ma in aria.

Ma quindi che vogliono? Sono forse predoni?

La risposta non tarda ad arrivare perché i due mezzi escono dalla rotonda e si dirigono verso il bar tabacchi dove chi si stava gustando l’aperitivo inizia a tremare. Le due auto inchiodano arrivate al piazzale del bar. Alcuni di questi scendono e portano via un uomo. Lo incappucciano. Lo legano. E ripartono.

È quindi un rapimento.

Macché. È uno scherzo per un addio al celibato.

Avete capito bene. Per uno scherzo dei simpaticoni hanno terrorizzato un intero quartiere.

In tempi di terrore quotidiano dei giovanotti ben piazzati hanno pensato bene di sparare, urlare e sterzare filandosela poi pure liscia.

Ancora non si sa cosa succederà ai rapitori per scherzo, ma speriamo che la lezione sia più che esemplare.


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