Usain Bolt si è fatto uomo

Usain Bolt, giamaicano, nato nel 1986, è conosciuto ai più come l’uomo dei record: un uomo capace di correre sempre al limite delle umane possibilità, imprendibile, fenomenale.

Il 12 agosto 2017, quest’uomo, all’ultima gara della sua carriera si è mostrato al mondo come mai prima d’ora. Avrebbe preferito farsi vedere come sempre: vincente, sorridente, gioioso e travolgente. Invece chi stava seguendo la finale della staffetta 4X100 dei Mondiali d’atletica leggera di Londra ne ha visto un lato inedito.

L’uomo più veloce della storia umana (ha toccato i 44km/h ai Mondiali di Berlino 2008) era l’ultimo staffettista. Gli ultimi cento metri della Giamaica sarebbero stati una sua responsabilità. Quasi una formalità.

Parte Omar McLeod, cambio con Julian Forte, che cambia con Yohan Blake. Il prossimo è lui: Usain Bolt. Pochi metri e accade l’irreparabile. Un infortunio. L’uomo più veloce di sempre cade al suolo. Si accascia. Non si rialza. È la fine.

Britain Athletics Worlds - Usain Bolt all'Olimpiadi
Britain Athletics Worlds - Usain Bolt
Britain Athletics Worlds
Britain Athletics Worlds _ Usain Bolt Jamaica

È il peggior finale che si potesse immaginare per una carriera dorata come quella del giamaicano. Infatti, la staffetta di Londra sarebbe dovuta essere l’addio di Bolt all’atletica. Un addio triste, sconsolato, senza gioie.

Un finale da film, da dramma esistenziale.

La caduta di Bolt come la caduta di un dio dall’Olimpo, costretto d’ora in poi a vestire i panni da mortale.

Bolt, un dio, smette i panni della divinità e veste quelli di un semplice uomo.

APTOPIX Britain Athletics Worlds

Quale miglior significato per una chiusura così?


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Commenti

Una risposta a “Usain Bolt si è fatto uomo”

  1. […] anche di sport. L’ho fatto per la sconfitta dell’Italia conto la Svezia, per l’ultima gara di Usain Bolt e pure per gli Europei del […]

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