Spie al ristorante – La mia nuova passione televisiva

Ammetto di far parte di quella categoria di persone che adora i programmi di cucina. Non me ne vergogno e anzi appena un nuovo format fa capolino sono lì, pronto ad essere ispirato per cene che mai darò.

Nella sempre più affollata gastrotelevisione c’è un nuovo sceriffo, Charles Stiles.

Charles Stiles è il produttore di Mystery Diners (Spie al ristorante) che potrebbe essere considerato il miglior programma mai concepito da mente umana (perdonate l’entusiasmo ma sono nel mood giusto).

Lo show, di breve durata, ha una trama molto semplice. Un ristoratore in difficoltà chiama Charles Stiles, fondatore della Business Evaluation Service, azienda privata dedita al controllo delle attività di ristorazione, che sguinzagliando le sue spie e riempiendo il locale di telecamere e microfoni nascosti mette sotto controllo lo staff del ristorante in questione e cerca di venire a capo del problema. Trovato il colpevole o i colpevoli questi vengono richiamati all’ordine dal proprietario e da Charles Stiles. Da una sala di controllo nei paraggi del ristorante i due giudicano e osservano l’operato dello staff. Dopo il licenziamento del cattivo o la ramanzina all’inetto il ristoratore ringrazia Charles Stiles, soddisfatto di aver risolto un altro mistero.

Negli Stati uniti c’è una querelle di grandi proporzioni sul fatto se il programma sia basato su fatti reali o se sia recitato. Ma questo perché non si sanno godere nulla.

Infatti le puntate sono belle e basta. Se fossero sceneggiate c’è da fare i complimenti all’uomo che c’è dietro.

Come dimenticare la tragedia greca al ristorante greco (e un po’ italiano) dove i piatti venivano rotti secondo tradizione -nonostante il divieto del proprietario- e il manager faceva bere i suoi amici gratis?

Meravigliosa l’operazione sotto copertura in cui una spia si veste da drag queen per scoprire se qualcuno bara al quiz sessuale di un ristorante di Philadelphia.

mystery diners drag queen.PNG

Intrigante il mistero dei supporti per i torpasta. Ladri di ferro vecchio o spionaggio industriale?

Cos’è un torpasta vi starete giustamente chiedendo. Ecco la risposta.

torpasta.jpg

C’è poi il caso della gara di poesia che non porta incassi al locale; il manager che affitta il marciapiede a dei concorrenti; l’altro manager membro di una confraternita che fa assumere i suoi confratelli e con loro ruba cibo e birra per le feste sfascio al campus; e così via.

Spie al Ristorante e la gara di poesia.PNG
la losca gara di poesia

Ma il culmine si è avuto nella puntata dei ristoranti su ruote. Quattro ristoranti su ruote si trovano nella stessa piazza (qui Alessandro Borghese non c’entra niente, garantito), e due di questi richiedono l’aiuto di Charles Stiles perché sembra essere scoppiata una faida tra i dipendenti. Infatti si viene a scoprire che tra i vari staff non scorre buon sangue, e le giornate scorrono tra trucchi per rubare le clientele altrui e assalti con pistole d’acqua. Troppo ridere.

Con Charles Stiles nei paraggi, i dipendenti fedigrafi non possono dormire sonni tranquilli. Non c’è articolo 18 che tenga. Lui vi troverà, e vi farà licenziare!

charles-stiles Spie al Ristorante


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Commenti

6 risposte a “Spie al ristorante – La mia nuova passione televisiva”

  1. Avatar elisabettapend

    anch’io sempre, è na patologia!??

    1. Avatar malberock

      Appuntamento fisso??

  2. […] il mio consueto episodio di Spie al ristorante, mi metto a fare il caffè. Preparo la moka mentre faccio zapping e capito su Rai 2. Ci sono i […]

  3. Avatar giobbe
    giobbe

    Diciamo che io da buon amante del trash, lo vedo in quanto mi diverte nella sua ridicolaggine.

    1. Avatar malberock

      Ha raggiunto dei buoni livelli di trash in questo mese di agosto ahahah

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