Bowling for Columbine – United States ed il culto della armi

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La sera del 4 ottobre 2017 su La7, sulla scia della riflessione pubblica sui terribili fatti accaduti a Las Vegas, è andato in onda Bowling a Columbine, il docu-film del 2002  di Michael Moore sulla cultura americana della armi, che nel 2003 vinse l’oscar come miglior documentario. La potenza delle immagini mostrate e delle testimonianze raccolte da Michael Moore – accompagnate dalla sua sconcertate satira  – sono una tappa necessaria per una rigorosa meditazione sociologica sull’America, e in generale sulle modernità occidentali.

Tra banche che regalano un fucile per l’apertura di un conto corrente e cani attrezzati di fucile che sparano ad esseri umani, sembra di ritrovarsi in una versione terribilmente inquietante di ‘’Alice nel paese delle meraviglie’’, o meglio di ‘’Michael nel paese delle mitragliatrici’’, ma in realtà è solo un documentario sugli Stati Uniti, la punta di diamante dell’occidente moderno.

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Micheal Moore con un fucile

‘’Se non sei armato sei un’irresponsabile’’. Questo è il mantra di un agente immobiliare vestito da militare che di domenica va a sparare nei boschi con altri appassionati come lui; perché altrimenti ‘’chi difenderà la tua famiglia? La polizia?’’. Non vogliamo credere che l’americano medio sia così, che la maggioranza – per dirla come Crozza – sia  costituita dal campagnolo armato di fucile a pallettoni in una mano e la confezione da sei birre nell’altra. Noi crediamo che il secondo emendamento della costituzione americana faccia parte della cultura di un popolo – almeno come forza simbolica –  ma crediamo anche che nell’esaltazione dirompente del culto americano sia per le armi che per l’autodifesa (che spesso si traduce nelle difesa della supremazia WASP) le cose siano sfuggite di mano.

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dal barbiere

‘’Siamo solo cittadini preoccupati’’ dice una donna in tuta mimetica con un bambino di pochi anni accanto. Ma a quanto pare – a distanza di quindici anni da Bowling a Columbine – niente negli Stati Uniti impedisce ad un uomo di fare una carneficina con il proprio arsenale  composto da ventitré armi da fuoco e munizioni a volontà.

Il lavoro realizzato da Michael Moore ci mostra un mondo assurdo – non meno assurdo di quello tracciato da Lewis Carroll – e siamo portati a domandarci che cos’altro possa accadere domani.  Siamo portati  a chiederci se la penna sia ancora più forte della spada, se la telecamera sia più forte della pistola.

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Micheal Moore con un fucile, omaggio della banca in cui ha appena aperto un conto corrente

Perché alla fine delle nostre riflessioni, così distaccate dalla realtà, non possiamo fare altro che scontrarci con il fatto, nudo e concreto, che nel 1999 alla Columbine High School sono morte quindici persone, e nel 2017 al Mandalay Bay Hotel di Las Vegas sono morte sessanta persone.

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Gli assassini della Columbine High School

“A well regulated Militia, being necessary to the security of a free State, the right of the people to keep and bear Arms, shall not be infringed.”*

SECONDO EMENDAMENTO DELLA COSTITUZIONE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA

*‘’Essendo necessaria, alla sicurezza di uno Stato libero, una milizia ben regolamentata, non potrà essere infranto il diritto dei cittadini di detenere e portare armi. ‘’


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Commenti

3 risposte a “Bowling for Columbine – United States ed il culto della armi”

  1. Avatar Vincenzo

    L’ho rivisto anch’io l’altra sera, e ne scriverò nei prossimi giorni… e comunque sul fatto che l’americano medio non sia così non ne sarei troppo sicuro…in certi Stati e in certe zone del paese purtroppo quello È il modello di americano medio…

    1. Avatar Ettore Arcangeli
      Ettore Arcangeli

      Effettivamente… ti consiglio di leggere il libro di Alan Friedman Questa non è l’America, che affronta anche questo tema in una maniera che per noi europei è sconcertante.
      Aspetto di leggere la tua opinione ora!

      1. Avatar Vincenzo

        L’ho letto! E mi ha scioccato per bene… quando ho letto che non sono riusciti ad aumentare i controlli nemmeno per chi è nella lista dei sospettati di terrorismo dell’Fbi non potevo credere a ciò che leggevo…

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