Berlusconi al cinema – Paolo Sorrentino arriva con Loro

Paolo Sorrentino ci ha abituato ad indagare nella vita di uomini potenti. Lo ha fatto con Il Divo, dove raccontava la vita di Giulio Andreotti, uno dei politici più controversi e potenti del dopoguerra italiano. Lo ha fatto, e lo sta facendo, con The Young Popedove al centro della narrazione c’è il giovane papa Pio XIII, al secolo Lenny Belardo, eletto dai cardinali per poterlo controllare meglio, per poi rivelarsi però machiavellico e manipolatore. Anche in La grande bellezza racconta di un personaggio, per certi versi, potente: Jep Gambardella, critico teatrale, che riuscito a diventare il re della mondanità, non voleva solo partecipare alle feste, ma avere il potere di farle fallire.

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Paolo Sorrentino porta Silvio Berlusconi al cinema.

Per questo non sorprende che sia lui a dirigere il film sulla vita di Silvio Berlusconi. Loro affronta la fase finale del periodo d’oro del berlusconismo. Loro sono quelli dell’entourage del Cavaliere, quelli che hanno goduto della sua vicinanza, in termini economici e politici. Loro sono quel concentrato di italianità, coi suoi pregi e i suoi difetti, che ronzava attorno a quello che è stato l’uomo più potente d’Italia degli ultimi venticinque anni.

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Silvio Berlusconi al cinema, nel nuovo film di Paolo Sorentino.

Sorrentino al Festival di Cannes aveva spiegato le ragioni dietro questa nuova e difficile indagine. “Sono italiano e mi interessa fare film sugli italiani. Berlusconi è un archetipo dell’italianità e, attraverso di lui, si possono raccontare gli italiani”. Per questo suo racconto non poteva che circondarsi dei migliori attori del cinema italiano: Toni Servillo è proprio lui, Silvio Berlusconi; Elena Sofia Ricci è l’ex-moglie del Cavaliere, Veronica Lario; Riccardo Scamarcio si cala nelle vesti dell’imprenditore Gianpaolo Tarantini.

Un film su un personaggio così discusso, controverso, odiato ed amato nello stesso tempo, è una sfida degna delle capacità del regista napoletano. Trasportare sullo schermo episodi vissuti da una persona ancora al centro della vita politica nazionale, senza cadere in facili giudizi, è il rischio più grande su cui si può incorrere.

Io ho grandi aspettative.

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