E anche un grandissimo attore come Novello Novelli, all’anagrafe Novellantonio, ci ha lasciati. All’età di 87 anni il cinico, buffo e bontempone toscanaccio dalle visibili occhiaie si spegne nella casa di riposo di Poggibonsi, luogo dove era nato e cresciuto.
Ha rappresentato per anni, sin dai primissimi film, il classico toscano rozzo ma signore, cinico ma appassionato (per citare Amici Miei); insomma, se stesso. Come se stesso si era sempre presentato nelle interviste, senza nascondersi in maschere di facciata. Incallito fumatore, Novelli era nato il 2 marzo 1930 a Poggibonsi, vicino Siena. Prima di entrare nel mondo dello spettacolo, aveva portato avanti la professione di geometra. Successivamente, intorno agli anni settanta e ottanta, diventa impresario e manager di Mario e Pippo Santonastaso, due comici, come disse lo stesso attore in un’intervista, con i quali aveva girato tutta l’Italia. Ed è stato questo spirito libero a farlo entrare ben presto nella cerchia dei nuovi comici toscani. Tra questi, il rapporto di lavoro e di forte amicizia con il pratese Francesco Nuti, portò Novello Novelli al successo.
Il primo film fu “Ad ovest di Paperino”, dove interpretava il ruolo del padre accanto al trio comico dei “Giancattivi”, formato da Nuti, Alessandro Benvenuti e Athina Cenci. Da li in poi, il vero trionfo che durò fino agli anni 2000. Seguirono cult come “Madonna che silenzio c’è stasera”, “Io chiara e lo Scuro”, “Tutta colpa del paradiso”, “Son Contento”, “Il signor quindici palle”, “Caruso Pascoski”, dove rimane nella storia lo sketch del “dammi un bacino”. Sebbene sia stato per svariate pellicole spalla assidua del Nuti, Novello ha trasferito la sua comicità innata anche in film di altri attori toscani emergenti. Con Pieraccioni girò l’episodio del travestito in “Miracolo italiano”, Con Alessandro Benvenuti, Carlo Monni e Ceccherini il film “Benvenuti in casa Gori” e “Ritorno in casa Gori”. Sotto la regia di Monicelli fece una comparsata in “Cari fottutissimi amici” alternando, oltre che alla carriera del cinema, anche quella teatrale.
Addio caro vecchio Novello.
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