Cinema e Berlusconi – Da Loro di Sorrentino al Caimano di Moretti

Il 26 aprile è uscito nelle sale cinematografiche Loro 1 e il 10 maggio è stata la volta di Loro 2; un’epopea scritta e diretta da Paolo Sorrentino sulla figura più intima di Silvio Berlusconi. Tra le polemiche e le critiche, il pubblico si è diviso in due parti lasciando spazio alle riflessioni più varie e stravaganti.

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Ma non è tutto. Dopo il Cavaliere di Toni Servillo, arriva la notizia di un ulteriore film sugli scandali alla corte di Berlusconi. Secondo Variety, sarebbe in corso la produzione di La Marchesa, tratto dal romanzo di Luca Telese, grazie al produttore Steve Jones. Il film, a quanto pare, porterebbe ancor più alla luce uno scandalo immobiliare avvenuto a Milano. Il protagonista? Sempre lui; non ci si può sbagliare. La mania di ritrarre uno dei più grandi affaristi e loschi uomini di potere è all’ordine del giorno. Quasi una moda, visti anche gli ultimi sviluppi politici, che, tuttavia, non sono iniziati solo ora.

Già nel 1998, con il film Aprile, Nanni Moretti aveva incominciato una sua personalissima battaglia verso l’uomo del giorno. Un’opera che raccontava la vittoria politica di Berlusconi alle elezioni del ’94; mitica la scena di Moretti che prega D’Alema di dire qualcosa e poi quella della canna.

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Ma solo nel 2006 Nanni riuscì veramente a fare di Berlusconi una figura tematica da film. Il Caimano narra la storia di Bruno Bonomo, un regista di serie B, lasciato dalla moglie e senza più speranze di tornare a girare un altro buon film. Incontra Teresa, giovane regista che vuole assolutamente girare una pellicola su Berlusconi. Dopo i primi scontri con Bruno, la trama si evolve in continui intervalli tra la vita vera e le scene del film che Teresa e Bonomo immaginano leggendo la sceneggiatura. Quando sono ormai pronti a girare, attori e tecnici, sceneggiatori e produttori esteri cambiano improvvisamente idea, considerando il film su Berlusconi una perdita di tempo e un’opera di poco interesse.

Moretti punta proprio su questo; il disinteresse che l’Italia e gli italiani hanno avuto nei confronti dell’agire del cavaliere. La paura dietro a un uomo di piccola taglia e l’apocalittica fine di un paese imbrogliato e truffato dalla dialettica del politico. Un film in cui Berlusconi non compare se non in forma di attore somigliante o sotto forma dello stesso Moretti che, essendone un nemico giurato, presta il suo volto nella descrizione quasi demoniaca e infernale del potere e della corruzione. La denuncia è chiara e palese, dimostrata da video di repertorio -il famoso scontro con Schultz-, e dalla prova attoriale quasi improvvisata da famosi registi e attori, sicuramente non di destra. Nella scena iniziale, Paolo Virzì interpreta il dirigente maoista che in una delle pellicole di Bonomo,“Cataratte”, sposa Margherita Buy e un ancor giovane Paolo Sorrentino. Giuliano Montaldo nel ruolo dell’anziano regista e il critico Tatti Sanguineti in quello di Beppe Savonese. Tra gli interpreti principali del film troviamo Silvio Orlando, Jasmine Trinca, Margherita Buy, Michele Placido, Elio de Capitani, Valerio Mastandrea e Anna Bonaiuto.

I film su Berlusconi non sono altro che un rispecchiarsi continuo in un mondo di distopico benessere. Questi prodotti in questo momento, non sono che residui e tracce di quelli già fatti vent’anni fa, sebbene in maniera diversa. Dove Moretti mise il disprezzo politico e palese, Sorrentino pone il disuso e fallito potere tra il privato e lo pseudo-sentimentale. Moretti è una critica, Sorrentino una favola, Benigni -riguardo sempre Berlusconi- la farsa e il non prendersi mai sul serio del buon toscano. Questo prodotto da Jones, potrebbe apparire come un ulteriore esempio di dramma sociale e realista, sebbene tutto questo antiberlusconismo  da film colossali potrebbe finire con l’eccedere e col cadere nel ridicolo.

Elio de Capitani è Silvio Berlusconi
Elio de Capitani nel ruolo di Silvio Berlusconi

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