Da qualche giorno non capivo alcuni meme e post su Facebook, ma non ci facevo molto caso lo ammetto. La mia attenzione era rapita dalla politica italiana, dal contratto di governo e dal rewatch di Breaking Bad. Non mi veniva di soffermarmi sui meme che non mi risultavano immediatamente comprensibili.
Poi, un post di un mio contatto –di quelli che generano sempre discussioni e dibattiti– mi ha fatto conoscere la causa di questa mia mancanza.
Non avevo ancora ascoltato Mmh ha ha ha.
Young Signorino è un trapper cesenate che sembra avere fatto il botto.
Mmh ha ha ha ha superato le 7 milioni di visualizzazioni in un solo mese. E il nuovo singolo La Danza dell’Ambulanza ha fatto 2 milioni di visualizzazioni in solo due giorni.
Già mi immagino i vostri commenti: orrore, che schifo, che merd, che trash.
Young Signorino e tutto il mondo della trap stanno però a significare qualcosa di ben preciso. Non c’entrano niente i gusti musicali di questa generazione –anche perché qualche anno fa si ascoltava la tektonik, ma il nostro tempo.
Esatto.
Ora non sono una persona titolata a parlare, ed esprimo solo le mie idee e le mie sensazioni ma in questi prodotti musicali e in altri che stanno spopolando si può cogliere benissimo lo spirito del tempo: lo Zeitgeist.
Mmh ha ha ha non è altro che il 2018. Non è che il futuro.
Proprio così.
Questi suoni ci parlano di noi, della nostra società e di quella che è o potrebbe essere la nostra strada.
E proprio su quest’ultimo punto che questo genere mette l’accento.
Dove andremo?
Non lo sappiamo.
Il futuro, mai come ora, è incerto. Se non dipinto a tinte fosche.
Queste sonorità animalesche ci riportano quasi al nostro stato di natura, ci alienano dal presente e ci fanno dimenticare la desertificazione delle opportunità di una vita migliore.
La trap fa sentire vivi in un’epoca in cui vivere sembra inutile. O meglio: fa dimenticare di essere vivi.
È la musica di una generazione destinata a fare un salto nel vuoto e ad essere sacrificata.
È normale che la musica non sia la stessa musica allegra degli anni 60: quando il futuro era radioso, tutto sembrava possibile e l’uomo era persino andato sulla Luna.
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