Partiamo dal concetto che la musica, quella che ha ispirato le generazioni del 21° secolo, è frutto di fenomeni sociali che hanno portato ad una vera e propria innovazione: la risposta ad un bisogno come è ampiamente dimostrato può essere legata alla nascita di un nuovo genere musicale o di un nuovo movimento.
Questo incipit sta alla base del film scritto e diretto dai britannici Frank Cottrell Boyce e Michael Winterbottom, 24 Hour Party People.
Il titolo viene ripreso dal brano dall’omonimo album del gruppo Happy Mondays, fulcro fondamentale del film.
La trama è incentrata sulla carriera del giornalista di Manchester Anthony Howard “Tony” Wilson. Tuttavia “this is a film about the music…and the people who made the music” quindi non è propriamente un film autobiografico. Ciò che viene posto al centro dell’attenzione è quello che un personaggio del mondo del giornalismo, della televisione e della musica ha fatto per portare avanti quella che sarà poi la scena post-punk/new wave di Manchester.

Sono i Sex Pistols (1975) che da Londra consacrano la prima ondata punk. Nel 1976 si esibiscono per la prima volta al Lesser Free Trade Hall di Manchester tra i cui membri troviamo lo stesso Tony Wilson e i futuri Joy Division, Simply Red, A Certain Radio, Happy Mondays: capostipiti del futuro movimento dance underground di Manchester.
Da qui la trama ci racconta di come Mr. Wilson abbia creato l’etichetta indipendente Factory Records (1978) e aperto il famoso nightclub The Haçienda (1982).
Nel corso degli anni ’80 Manchester, grazie al lavoro di Tony, diviene un polo culturale fondamentale. La musica post-punk rompe con i cliché del rock: gli artisti che spingono questo genere sono ispirati dal free jazz, dal funk, dalla dub, dalla disco e dalla musica elettronica.
“Venne tutto insieme”: questa citazione del film va spiegata in quanto è fondamentale capire il perché esiste il club, il perché i giovani vanno in discoteca (dagli anni 80) ma soprattutto ricordare che questi ambienti nascono da una scena underground non commerciale.
Nel 1970 a Düsseldorf nascono per la prima volta i Kraftwerk, in tedesco centrale elettrica. Considerati i pionieri della musica elettronica pura, non solo influenzano il Regno Unito circa la nascita dei futuri gruppi new wave ma anche importanti producer americani, come Frankie Knuckles e Kevin Saunderson, che ascoltano la loro musica dando vita ai generi House e Techno grazie alla fusione dell’elettronica con il jazz, il funky e il soul (nati negli USA). Ma questo è solo una piccola parte della storia della musica underground: qui ci limitiamo a parlare di come The Haçienda sia stata fondamentale a Manchester e poi nel mondo coniando, tra i primi in Europa, il concetto di clubbing. Il passaggio dal rock alla musica dance grazie agli Happy Mondays, gruppo di punta della Factory, stimola un cambiamento nel club: le nuove tendenze crescono sempre di più, anzi si estremizzano. La voglia di cambiare, di proporre qualcosa di nuovo e la figura del DJ portata avanti a Chicago e Detroit conducono a quella fase che nel film prende il nome di “beatificazione del ritmo”. È in questo momento (’80-’90) che si inizia a ballare.

Manchester è l’avanguardia e Tony Wilson è l’uomo che conduce la storia: non spinto da consapevolezze -nessuno poteva immaginare un simile momento nella musica- ma dalla voglia di spezzare un genere e crearne un altro, dalla voglia di essere i primi di nulla, di anticipare il futuro e di sognare quali cambiamenti un genere di nicchia come il post-punk avrebbe generato.
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