Per la rassegna dedicata ai grandi attori dimenticati, dedichiamo questo pezzo a Ian Holm. Per quelli di voi che non lo conoscessero è Bilbo Beggins de Il Signore degli Anelli. Eppure Holm è stato, nell’arco di tutta la sua carriera, un brillante attore e caratterista, comparso in numerose e celebri pellicole.
Nato il 12 settembre 1931 a Goodmayes, Inghilterra, Ian Holm entrò nel mondo della recitazione nel lontano 1954; anno in cui si diploma alla Royal Academy’s of London e in cui entra nella compagnia teatrale della Royal Shakespeare Company. Abbandona il teatro intorno agli anni settanta e dedicandosi al cinema. Primo film importante è L’uomo di Kiev, del 1968 diretto da John Frankenheimer. Seguiranno poi ruoli storici in pellicole come Maria Stuarda, Robin e Marion, o Nicola e Alessandra. Ma il primo vero ruolo di Holme è senza ombra di dubbio quello di Ash, l’androide di Alien. Con il regista e amico Terry Gilliam parteciperà ad ulteriori cult come I banditi del tempo e Brazil. Non mancheranno ruoli shakespeariani come quello di Polonio nell’Amleto di Franco Zeffirelli, o quello di Fluellen in Enrico V diretto da Kenneth Branagh. Con quest’ultimo tornerà a lavorare nel 1994 con Frankenstein di Mary Shelley, a fianco di Helena Bonham Carter e Robert De Niro.
David Cronenberg lo vorrà prima ne Il pasto nudo, del 1991, e poi nel fantascientifico Existenz, del 1999. Seguiranno molte altre pellicole dirette dai registi più svariati come Steven Soderberg, Allen e Albert Hughes, Sidney Lumet, Luc Besson, Martin Scorsese e Danny Boyle. Tuttavia è fu proprio il ruolo di Bilbo, lo hobbit scopritore dell’anello, a ridare slancio e lustro alla carriera di Holm; almeno tra il pubblico dei più giovani. Peter Jackson, nella saga creata da Tolkien, da ad Holm la parte dell’anziano zio del protagonista Frodo. Una parte che, sebbene la breve durata, rimane un bell’esempio di recitazione.
Ed è proprio questo a fare di Holm un grande eclettico e unico; a parte l’esperienza, è il fisico a fare (anche) la differenza. Lo si ritrova infatti nei panni di buffi personaggi; solo quando si scopre che questi nascondono qualcosa di estremamente importante si capisce che grande attore egli sia.
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