Dopo 14 anni dall’uscita de Gli Incredibili – Una “normale famiglia” di supereroi la Pixar ci regala finalmente il seguito e così arriva nelle sale Gli Incredibili 2.

La trama, senza eccedere oltre a quanto si capisce dal trailer, è semplice. Elastic Girl è chiamata in causa da un dirigente di una multinazionale che vuole far tornare legali i supereroi, messi al bando per i danni causati dai loro interventi. In tutto questo Bob, l’uomo dietro Mr Incredibile, è costretto a rimanere a casa con i figli.

Il film, molto divertente, non  si risparmia quando si deve passare all’azione, ma nemmeno quando c’è da far riflettere. Come molti film d’animazione infatti anche Gli Incredibili 2 presenta due piani di lettura: uno leggero e divertente per i più piccoli e uno più interessante e pieno di spunti per i più grandi.

Infatti Brad Bird, regista e sceneggiatore, inserisce nella trama numerose tematiche d’attualità nel dibattito pubblico di tutto il mondo. Dalla discriminazione del diverso al nuovo ruolo della donna nella famiglia fino a trattare il ruolo delle multinazionali nell’influenzare il dibattito pubblico e le conseguenti scelte politiche.

I supereroi sono costretti a celare la loro identità per legge e sono considerati pericolosi. Non importa che salvino il mondo da un malvagio tiranno o una banca da una rapina. Quello che rimane dopo il loro intervento è l’unica cosa che rimane impressa, e spesso rimane solo una lunga scia di distruzione. Il problema coi supereroi  è un problema di percezione. Le persone li percepiscono come delle minacce ignorando come senza il loro intervento forse le cose sarebbero state peggiori. La percezione di un pericolo immaginario è alla base della paura e della diffidenza verso il diverso. La realtà passa in secondo piano.

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Un altro tema interessante riguarda l’evoluzione della famiglia nella società di oggi che diventa sempre più paritaria, soprattutto in termini di opportunità. Può succedere oggi che una donna abbia più successo lavorativo del compagno che può trovarsi incastrato nella gestione della prole. Questo ruolo, una volta tipicamente femminile, sta diventando unisex causando non poche crisi d’identità. Crisi frutto di una forma mentis sociale che stabilisce come sia l’uomo a dover provvedere economicamente al sostentamento della famiglia mentre la donna si prende cura della casa e dei figli. Uno dei messaggi che mi sembra di cogliere nel film è che questi stereotipi hanno fatto il loro tempo ed è giustamente ora di voltare pagina. Non c’è nessuna vergogna a fare il padre e ad occuparsi dei propri figli.

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Elastic Girl viene ingaggiata da una multinazionale che vuole abolire il bando dei superori. Lei è la donna immagine che dovrà sconfiggere il crimine in maniera responsabile, concedendo interviste televisive e non per influenzare l’opinione pubblica, grazie anche ad una massiccia campagna pubblicitaria. Tutto molto in linea  con quello che succede nella realtà, quando delle grandi aziende, con una pressante campagna mediatica, possono riuscire ad influenzare il dibattito pubblico a loro favore.

Gli Incredibili 2 ci dimostra, come se ce ne fosse ancora bisogno, come i film d’animazione riescano a conciliare stupendamente gli interessi e i gusti di tutte le fasce di età.

Grazie Pixar!

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