Cari, carissimi nonni – Lettera aperta per la festa dei nonni

Cari, carissimi nonni di tutta Italia, in tutta la penisola siete l’architrave su cui si poggiano la maggior parte delle famiglie.

Il vostro aiuto è spesso indispensabile. Ci avete cresciuto, accompagnato a pallone, a scuola, al centro estivo, portato in vacanza e ancora, nonostante siamo ormai adulti e vaccinati (o almeno quasi tutti lo siamo) continuate a sostenerci sia moralmente che in alcuni casi anche materialmente.

Il vostro impegno è stato quantificato in termini economici, dallo studio di servizi ProntoPro, come meritevole di una cospicua mensilità, pari a circa 2000 €.

Fate tantissimo, e lo fate solo per amore!

Ma quando sento queste cose, mi viene poi anche da pensare a tutte quelle famiglie che su questo prezioso aiuto non possono purtroppo contare. E si devono scontrare così con l’assenza di uno Stato che affida agli anziani la cura dei più giovani. Rimanendo soli.

Per chi, come me, è stato fortunato ad avere tutti e quattro i nonni fino al compimento dell’età adulta ciò conta poco. Quante belle mattine al mercato, ai giardini e all’orto ho vissuto con i miei nonni! Pensavo da piccolo che fosse normale per tutti affidarsi alle cure dei nonni quotidianamente, ma crescendo ho scoperto che la realtà è spesso e volentieri ben diversa. Ci sono infatti famiglie divise, genitori e figli che non si parlano da anni, nessun legame tra nonni e nipoti, famiglie isolate nel caos delle metropoli e tanti anziani che vivono una vita solitaria lontano dai loro affetti più cari.

A tutte queste persone sole, che siano nonni, figli o nipoti poco importa, voglio dedicare oggi questo breve pensiero.

Post Scriptum: Non me ne vogliano le mie nonnine -e i mie nonni, ormai entrambi scomparsi purtroppo- se non le ho prese in considerazione, ma a loro preferisco dedicare tutti gli altri giorni dell’anno.


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