Sarà per sempre ricordato come Filini, il collega e compagno di sventure del Ragionier Ugo Fantozzi. Tuttavia, Gigi Reder è stato molto di più e vale la pena ricordarlo come un attore a tutti gli effetti, capace di spaziare con semplicità ed energia da ruoli comici e buffi a quelli che invece riguardano più da vicino il dramma e la tragedia.
Gigi Reder nasce a Napoli come Luigi Schroeder il 25 marzo 1925. Figlio di tedeschi ormai radicati in suolo italiano, Reder entra giovanissimo nel mondo dello spettacolo dopo aver abbandonati gli studi. A Roma si esibisce in programmi radiofonici per poi passare al cabaret e ai primi spettacoli teatrali. Con l’entrata in alcune compagnie di teatro, capitanate dai più illustri autori e interpreti dell’epoca, come Peppino De Filippo, Mario Scaccia e Giorgio Albertazzi, intorno agli anni ’50 sostituisce la carriera teatrale con il cinema, iniziando a comparire in alcune commedie con dei piccoli ruoli.
Inizia così la sua carriera da attore di cinema, ma soprattutto da caratterista, che lo vedrà impegnato in più di sessanta commedie dirette dai più svariati registi. Lo si ricorda ne “Il Vedovo” di Dino Risi come un venditore che cerca di convincere Sordi a firmare un contratto. Solo uno dei tanti; parteciperà a film di Totò, Vittorio De Sica, Paolo Stoppa, Sordi, Nino Manfredi, Paolo Villaggio, Lino Banfi e altri. Fu definito da molti come la “spalla” ideale per antonomasia. Anche grazie a lui il personaggio di Fantozzi è potuto diventare un’icona immortale e amata da tutti. Il ruolo di Filini si adattò perfettamente a Reder che non se ne separò più, restando per molto tempo attaccato anche a Villaggio, con il quale prese parte a molti altri film.
Attivo in televisione, nel cinema e in teatro fino agli anni ’90, di Reder si ricorda anche la sua attività come doppiatore. Dotato di una voce calda e pastosa, Reder si ritrovò a doppiare grandi e piccoli attori; molte volte doppiava più personaggi nello stesso film. Muore a Roma a causa di un collasso cardiaco a 70 anni, l’8 ottobre 1998. L’amico e collega Villaggio, lo ricorderà come la spalla migliore anche più comica di lui.
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