Bravo Virtuoso del regista armeno Lévon Minasian ha vinto l’Anello d’Oro al Ravenna Nightmare Film Festival. Questa black-comedy ambientata nel mondo della musica armena è stato quindi il film più apprezzato dal pubblico, che all’uscita dalla proiezione ha dovuto votare la pellicola.
Alik suona il clarinetto in un’orchestra di musica classica. La morte improvvisa, per omicidio, del mecenate dell’orchestra porta ad una mancanza di fondi che la costringe ad annullare l’importante concerto che si stava organizzando e a sciogliersi. Disperato per la fine del suo sogno Alik incappa in un cellulare che gli cambierà la vita.
Quel cellulare appartiene ad un killer professionista: un tale Virtuoso al quale una misteriosa voce continua a commissionare omicidi. Alik, sedotto dal denaro, non si scompone e si sostituisce all’assassino ufficiale. O almeno ci prova, perché scoprirà che non è facile premere il grilletto. Nemmeno quando si odia colui che si ha davanti.
Bravo Virtuoso è un film sui sogni e sula speranza. Non è un film musicale, non è un noir, non è un drammatico film sulla condizione giovanile, non è un documentario sociale né di denuncia politica. Con uno stile leggero e allegro il regista Lévon Minasian riesce però a raccontare una storia mai banale.
Alik è un ragazzo talentuoso che non rinuncia ai propri sogni. Pur di continuare a suonare e di mantenere in vita l’orchestra che porta il nome dei genitori cerca di scendere a patti con la propria coscienza. Il giovane clarinettista si trova nella condizione di dover combattere per il proprio futuro. Insieme a lui una ragazza seducente e vitale che vuole vendicarsi del patrigno, colpevole di averle portato via la famiglia solamente per poter mettere mano alla sua eredità.
La giovane si interessa subito ad Alik perché, credendo sia il Virtuoso, vuole assoldarlo per il suo progetto di vendetta. Avvicinandosi a lui nasce però un forte sentimento che sfocia in una delle scene più belle e poetiche del film.
Di notte, con il corpo coperto di inchiostri luminosi, i due si lasciano trasportare dalla forza romantica dell’amore. Non è solo un atto fisico, ma spirituale. Il sogno si fa realtà, ma non si sporca e si può vivere. È un invito a non rinunciare mai ai propri sogni. A combattere per raggiungerli, per non rinunciare a tutte quelle sfumature che la vita ha da offrirci.
Il futuro è nelle mani dei giovani. A loro sta ottenerlo e a combattere quelle forze che nel futuro vogliono solo che continui ad esistere il loro potere e la loro ricchezza.
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