Quella che segue è una breve e sintetica sintetica sintesi del progetto dedicato allo studio e all’approfondimento della musica denominato Amusicment, coordinato da Filippo Arcangeli sulle pagine di questo blog.
XXI secolo, 2018, la Musica ha raggiunto un livello di saturazione implacabile; mentre nella seconda metà del 900 nascevano i generi classici da contesti puramente sociali, oggi fare musica, o per meglio dire fare nuova musica, significa partire da questi e sperimentare, evolvere quello che già è stato creato, farsi ispirare da quei canoni per toccare un pubblico che è ancora oggi legato ad essi. Con questo non si vuol dire che i temi affrontati dalla musica non rivestano più un proprio ruolo sociale ma semplicemente che non esiste un movimento culturale nel senso più ampio del termine che ha portato nel nostro secolo ad una rivoluzione in questo campo. Perlomeno non ancora.
Amusicment viene quindi creata per far riflettere gli ascoltatori. Cercheremo di comprendere le ragioni del nostro status quo in campo musicale dal punto di vista antropologico. Verranno analizzati i principali generi musicali senza comunque tralasciare i minori, perché hanno comunque rivestito un ruolo fondamentale nel corso della storia. Nella musica vi è, analogamente al mondo che conosciamo oggi, una interdipendenza; come oggi politica, economia, sociale sono fortemente connessi anche i vari generi e sottogeneri si influenzano costantemente a vicenda.
Ora da queste parole si potrebbe evincere che gli articoli pubblicati andranno a fare una sorta di storia della musica complessa e dettagliata al pari di un corso universitario ma non è così. Questa prefazione vuole semplicemente far intendere che Amusicment andrà oltre la semplice recensione: l’analisi dalla musica del passato a quella attuale spingerà ad una riflessione profonda atta a preservare e comprendere una delle forme artistiche più importanti create dall’uomo nel corso della sua lunga storia.
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