November – La poetica del vendere l’anima al Diavolo

Estonia. XIX° secolo. LiinaHans sono due giovani abitanti di un piccolo villaggio di campagna. Lei ama lui, ma lui è innamorata della baronessa tedesca che soggiorna nelle vicinanze. Entrambi cercano in ogni modo di far cadere nella propria rete l’oggetto dei loro desideri d’amore.

È quasi impossibile, e forse anche sbagliato, provare a dire di più sulla trama di November, film del regista estone Rainer Sarnet che sta facendo incetta di premi in tutto il mondo, tra cui un significativo riconoscimento per la Miglior Fotografia al Tribeca Film Festival del 2017. Aggiungere ulteriori dettagli sulla storia narrata sarebbe un duro colpo alla leggera poesia dell’opera.

Sì. November è una vera e propria opera d’arte. Racconta una storia densa di riferimenti culturali, letterari e cinematografici toccando vette poetiche capaci di accendere emozioni inaspettate all’ingresso in sala. Tutto ciò è favorito dalla persistente atmosfera magica che caratterizza tutto il film.

La magia è ovunque e in varie forme. Può derivare dalla natura e dalle sue manifestazioni. Può essere frutto di un tremendo patto con il Diavolo. In ogni caso è questo elemento sovrannaturale che alimenta le mosse e l’evolversi dei personaggi.

Oltre ai due giovani grandi protagonisti della pellicola sono i kratt, mitologiche creature del folklore estone. Questi sono creati da un padrone che stringe un patto con il Diavolo, che concede un’amina al kratt che diventa così vivo. Utilizzati solitamente per i lavori più duri della campagna, è Hans che nobilita il suo, generato dalle nevi, che ci regala una sequenza di una soave liricità.

Il Diavolo stesso è un personaggio interessante: nel buio della notte, raccoglie le anime delle persone nel posto più lurido del bosco. Il suo personaggio stride con il candore della neve e con la purezza dei giovani protagonisti. Giovani che appena si compromettono si sporcano e si avvicino a quel fango che è materia prima del demonio.

Una realtà magica e sospesa, accompagnata da un’attenta cura nella realizzazione di inquadrature esteticamente notevoli, è l’ingrediente fondamentale di questo film che trasporta lo spettatore in un universo dove l’estasi per il bello si mescola all’umana curiosità per le creature e le storie appena proiettate sullo schermo.

Il film è stato proiettato in anteprima italiana al Ravenna Nightmare.

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