Rutger Hauer

Rutger Hauer e il suo ultimo ruolo – Quando si dice lavorare fino alla morte

Rutger Hauer: noto a tutti il mondo come il biondo affascinante dallo sguardo di ghiaccio. Capace di trasformarsi e con grande semplicità ricoprire i ruoli più svariati.

Ormai risaputo Hauer è stato il replicante di Blade Runner, il cui ruolo ha sicuramente offuscato quello di Harrison Ford. Quando si pensa al capolavoro del ’82 di Scott, si ha sempre e subito in mente il personaggio di Roy Batty e il suo ultimo, profondo e rassegnato monologo sotto la pioggia.

Eppure Hauer è stato per moltissimi anni uno degli alter ego di Paul Verhoeven, che in comune con lui aveva la nazionalità, nonché un interprete diversificato. Ne La leggenda del santo bevitore era un ex minatore senza tetto, in Ladyhawke invece il cavaliere Etienne Navarre, un pazzo assassino in The Hitcher e Barbarossa nel film di Renzo Martinelli.

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Alcuni dei suoi ruoli più famosi senza però dimenticarci dell’ultimissimo film a cui Hauer aveva preso parte. Nell’opera di Jacques Audiard The Sisters Brothers, Hauer veste i panni del commodoro che manda i due fratelli a compiere un’altra missione per il selvaggio west. Il suo personaggio non si vede per tutto il film ma viene solo nominato, fino ad arrivare alla scena della veglia funebre.
Decisi infatti a sciogliere il legame di lavoro con il commodoro, Eli e Charlie Sisters entrano nel suo quartier generale per farlo fuori, ma lui se ne è già andato.

In quella bara in mezzo alla stanza si può riconoscere il nostro caro Rutger Hauer sotto le sembianze di cadavere.
La domanda sorge spontanea: sapeva allora che non avrebbe vissuto tanto? Ha interpretato questa parte come se volesse esorcizzare la morte?

La cosa certa è che anche in una scena di pochi minuti, il suo è il volto che salta subito all’occhio, riconoscibilissimo fra tutti. Questo colpisce i suo fan ma soprattutto l’intera industria cinematografica, se si pensa che non lo potremmo più vedere.

Attore a tutto tondo, Hauer ha fatto di tutto senza mai tirarsi indietro, nemmeno alla fine. Se ne va prematuramente un immenso attore che non ha mai smesso di fare quello per cui era portato: recitare, fare l’interprete e restare per sempre nei cuori e nelle menti degli spettatori.

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