Un tributo a Gastone Moschin – Gli amici veri rendono omaggio all’ultimo zingaro

Quando è morto Gastone Moschin ero in Spagna da neanche due ore. Avevo appoggiato la mia valigia e lo zaino nella camera di quella specie di hotel situato a pochi metri dalla stazione degli autobus di Granada e stanco morto mi ero gettato a capofitto sul letto cercando di riposare un poco. Poi la notizia. È MORTO GASTONE MOSCHIN.

Non ci potevo credere. Da anni andavo dicendo che Moschin era l’ultimo rimasto del cast di Amici Miei e poi, non appena ho messo piede in suolo spagnolo, ecco la tragica notizia. “Porca puttana quanto vorrei che venisse fuori un funeralone da fargli prendere un colpo a tutti e due”, pensai. Ma su questo non ci furono certo problemi.

Una pausa sul set di 'Amici Miei'. (da sinistra in alto) Duilio Del Prete, Adolfo Celi, Olga Karlatos, Gastone Moschin, Ugo Tognazzi e Philippe Noiret
Una pausa sul set di ‘Amici Miei’. (da sinistra in alto) Duilio Del Prete, Adolfo Celi, Olga Karlatos, Gastone Moschin, Ugo Tognazzi e Philippe Noiret

Festeggiato con tutti gli onori possibili per due giorni i giornali italiani erano pieni di articoli su di lui. Il web era impazzito, eppure iniziai a pensare che non bisognava abbattersi. Loro avrebbero voluto così. E con loro mi riferisco ai quattro zingari già in attesa da anni dell’ultimo: il Perozzi, il Sassaroli, il Mascetti e il Necchi. Perciò, era bene ricordarlo da vivo, da vero attore e grande caratterista qual’era. Drammatico, comico e grottesco. Non ci sarà mai più un film con un attore come il Moschin, né con interpreti del calibro di quegli altri. Non ci sarà mai più un film come quel capolavoro di Mario Monicelli.

Ecco che la ormai fedele e onnipresente pagina del Conte Raffaello Lello Mascetti, in collaborazione con l’Associazione Rondinella del Torrino, non ha perso troppo tempo. A due anni di distanza dalla morte di Gastone Moschin, alias Melandri, alias Don Fanucci, alias agente speciale Manganiello, alias qualsiasi ruolo fatto, il 4 settembre 2019 festeggerà l’attore con la visione di Amici Miei alle ore 21.00. Prima, naturalmente, cena a buffet e il caro rinforzino.

Dio, o qualsiasi cosa ci permette di ridere e piangere, benedica questi eroi dei nostri giorni che creano manifestazioni del genere. Lasciare un tributo ad un uomo come Moschin non è solo un piacere, è anche un dovere. Per questo io vorrei ricordarlo sempre come il mitico architetto. Nonostante abbia recitato in così tanti film e interpretato così tanti personaggi differenti, Moschin sarà sempre ricordato come il Melandri. Forse per un attore non è il massimo, perché potrebbe dire: “oh, stronzo guarda che ho fatto anche altre cose. Non solo quello!”. Frase giusta, comprensibile, che poi è alla base di un film come Birdman. Eppure è anche comprensibile se un attore è ricordato solo per un ruolo, se poi questo risulta essere uno dei suoi migliori.

Sì, sarà stato anche un perfetto capo mafia ne Il padrino Parte II, ma noi vogliamo ricordarlo da vivo. Come quello che si innamorava perdutamente di una donna per poi lasciarla subito non appena vedeva le brutte. Come quello forse più intellettuale del gruppo ma al contempo rozzo ed estremamente divertente. L’architetto Rambaldo Melandri è stato l’ultimo a seguire gli amici, ed ora sono di nuovo tutti insieme.

“E le erezioni caro San Pietro ce l’ho anche serotine, pomeridiane e anche a mezzogiorno, prima e dopo i pasti: tant’è vero che ci schiaccio le noci!”.


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