Nel corso degli anni la settima arte ha realizzato numerose opere aventi come tema centrale quello della disabilità; basti pensare a Rain Man, Figli di un dio minore, La teoria del tutto, Quasi amici, Il mio piede sinistro e il più recente Wonder fra i tanti.
Mio fratello rincorre i dinosauri riprende l’impianto narrativo di quest’ultimo con tanto di voce fuori campo a narrare allo spettatore le varie vicissitudini della pellicola; al posto delle star hollywoodiane Owen Wilson e Julia Roberts non sfigurano affatto i nostrani Alessandro Gassman ed Isabella Ragonese nei panni dei genitori di un bambino di nome Giovanni detto “Gio” che, a differenza di quello del film diretto da Stephen Chbosky che aveva come handicap una malformazione craniofacciale, è affetto dalla Sindrome di Down.
A Jack, fratello maggiore di Giovanni, i genitori racconteranno fin da piccolo che Gio è un supereroe ma durante la fase adolescenziale ovviamente il rapporto tra i due ragazzi muterà ed avrà un’evoluzione che farà maturare Jack, interpretato da un bravissimo Francesco Gheghi che aveva già preso parte al film Io sono Tempesta di Daniele Luchetti.
Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Giacomo Mazzariol uscito nel 2016, ha il pregio di essere molto fedele all’opera letteraria, lo sceneggiatore Fabio Bonifacci riesce infatti a mantenere intatta la freschezza e l’ironia del libro; Mio fratello rincorre i dinosauri non cade mai nella trappola della retorica facile e rifugge ogni tipo di pietismo offrendo allo spettatore una chiave di lettura ampia e non circoscritta alla tematica della Sindrome di Down. Stefano Cipani alla sua prima prova da regista riesce infatti a raccontare con molto acume la diversità in tutte le sue molteplici sfaccettature; viene nella fattispecie analizzato molto a fondo il disagio che comporta essere adolescente, stagione della vita che Victor Hugo definiva come la più delicata delle transizioni, mentre secondo Proust “l’adolescenza è il solo tempo in cui si è imparato qualcosa in quanto dopo la spontaneità della medesima ci si conforma pienamente al resto della società”.
Il film è inoltre arricchito da una colonna sonora molto emozionante che annovera canzoni pertinenti col film, una su tutte La cura di Franco Battiato. Cipani ha dichiarato di essersi ispirato alle commedie indipendenti americane di Wes Anderson e dei Daniels per intenderci, il film si svolge in Emilia Romagna e le riprese sono durate cinque settimane.
Consiglio dunque caldamente di andare al cinema a vedere questo gioiellino tutto italiano in cui si comprende che l’amore, a differenza dei dinosauri, non si estinguerà mai. Mi congedo con un estratto del film molto emozionante in cui Jack parla del fratello Gio: “Lui è genialità e ingenuità al tempo stesso, Gio è uno che quando si trova nei corridoi corre, perché nei corridoi si corre! Gio è uno che ogni mattina si sveglia e ti chiede se fuori c’è il sole, ogni mattina porta dei fiori alle sorelle…e quando mi chiedono cos’ha Gio, io rispondo sempre: Mio fratello rincorre i dinosauri.”
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