Nonostante la pioggia, alla fine il Rione Portella è riuscito a portare davanti al pubblico di Bastia Umbra la propria sfilata, La Grande Fabbrica delle Parole, il 25 settembre.
La tradizione del Palio de San Michele prevedeva un tempo che i quattro rioni si sfidassero a colpi di carri, da far sfilare per la città. Negli anni, da quel lontano 1962, quella sfilata ha assunto sempre più toni drammatici e ha consentito agli abitanti di una piccola cittadina industriale stretta tra Perugia e Assisi di esprimersi con l’arte del teatro.
Non posso recensire in maniera imparziale quella storia che il rione blu ha ideato, essendo io stesso tra i figuranti. E non ne ho interesse. Voglio raccontarvi quello che ho visto e provato, dalle ore delle prove alla gioia finale, quando tutto ormai è alle spalle e non si ripeterà mai più.

Quello che succede nella piazza principale di Bastia è infatti qualcosa di unico, dove centinaia di persone si impegnano per dare vita a momenti di pura immaginazione.
E quanto si è sognato negli anni!
Per questa 57° edizione il Rione Portella ha deciso di viaggiare nel tempo e nello spazio, verso un paese molto lontano: il Paese della Grande Fabbrica delle Parole.
Gli abitanti di questo paese, per esprimersi, devono comprare le parole prodotte nella Grande Fabbrica. I ricchi possono parlare senza problemi, mentre i poveri devono accontentarsi di quello che trovano tra i rifiuti.
Inizia proprio così la sfilata, con la piazza divisa in due: da una parte i ricchi, a comprare parole nelle boutique; dall’altra i poveri, costretti a cercare parole tra gli scarti.
I bambini provano a catturare con dei retini quelle parole che sfuggono dalle alte ciminiere della fabbrica, fino a quando la modernità renderà tutto automatizzato e nessuna parola sarà più in libertà.
In questo contesto viene ambientata una dolce storia d’amore. Lei, viene assunta alla Grande Fabbrica e corteggiata dal megalomane proprietario Oscar. Lui, senza una parola in tasca, non riesce a esprimere il proprio amore. L’amore è, però, qualcosa di più che una frase smielata.
Difficile non emozionarsi, almeno per qualcuno sensibile come me.
I poveri cercano le parole tra la spazzatura La produzione della Grande Fabbrica Ha sfilato per voi il Rione Portella!
I carri e i costumi degli attori e dei figuranti sono stupefacenti, dando vita a un immaginario sospeso oltre la favola. Bellissimo il vestito del banditore che mette in vendita sostantivi e avverbi a prezzi scontati.
In un’ora la storia si è consumata dolcemente e senza intoppi.
La mia non è una recensione, ma una dichiarazione d’amore per la passione che ognuno di noi mette in campo ogni anno, qualsiasi sia il suo ruolo.
Io chiudo, che sono a corto di parole e ho finito i soldi!
Per saperne di più sul Palio de San Michele: paliodesanmichele.it
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