Umbria in celluloide al PerSo 2019

Umbria in celluloide – Al PerSo è di casa il cinema umbro

Se nelle scorse edizioni, per ammissioni degli stessi organizzatori, risultava difficile reperire materiale per la rassegna Umbria in celluloide, per questo Perugia Social Film Festival c’è stato invece l’imbarazzo della scelta.

E questa e già una prima vittoria in quanto il premio Umbria in celluloide ha lo scopo proprio di promuovere e incentivare la produzione cinematografica umbra. Se poi i lavori in concorso sono tutti di ottima qualità, questa è una seconda vittoria.

La regionalità non è un limite, ma la dimensione in cui certe capacità possono crescere per poi assumere dei toni universali.
3 corti e un mediometraggio, quindi, per il secondo giorno del PerSo. Il 6 ottobre è il momento dell’Umbria, dell’Umbria in celluloide.

I film in concorso

La rassegna inizia con la proiezione del corto diretto da Alberto Brizioli, Buona Fortuna. In poco più di 10 minuti vengono stimolate varie riflessioni sul gioco d’azzardo  e su come questo affligga la vita delle persone. Il bianco e nero della fotografia mette in risalto il freddo ambiente urbano di una città che sembra non essere fatta a misura d’uomo,  costretto ormai a rinchiudersi tra i colori e i suoni delle sale slot o delle tabaccherie.

Giacomo Della Rocca scrive e dirige un distopico mediometraggio sul significato della vita. In Corsa a termine l’immortalità ormai raggiunta dai ceti dominanti della società sfuma il significato della vita. La composizione della scena è cruda e elegante. Gli attori, col loro incedere a tratti macchinoso, trascinano lo spettatore in una dimensione disturbante e alienata, dove si perde la distinzione tra reale e irreale.

Il programma delle proiezioni prosegue con il corto scritto da Stefano Ceccarelli e Virginia Palumbo, Fuori Quota. L’autrice ricorda e rielabora il lutto della scomparsa di quella che era la sua migliore amica. Privo di inutili orpelli estetici Fuori Quota ci presenta la realtà dell’assenza e il dolore della perdita. La scelta di non dare spazio a una finzione memorialistica ha inoltre favorito la partecipazione empatica del pubblico con le protagoniste, la stessa autrice e la madre della ragazza scomparsa.

La giornata si è chiusa con la proiezione di un corto dedicato a Norcia e alle zone terremotate nel 2016. Mattia Mariuccini dirige Nel Primo Cerchio, dove raccoglie le delusioni e le disillusioni degli abitanti delle zone colpite dal più potente sisma dal 1980. Alla lentezza della politica e della burocrazia rispondono però gli abitanti che resistono e fanno rete pur di non far morire i loro borghi natii. Tra mitologia e nazionalpopolare il racconto di questa resistenza lascia l’amaro in bocca, in attesa purtroppo del prossimo sisma, divenuto ormai un rito di passaggio generazionale.

In poche ore l’Umbria è diventata protagonista di tante storie, e da burbera regione di monti e boschi, si è aperta mostrando tutta la ricchezza umana ed emotiva dei suoi abitanti.

L’Umbria in celluloide è proprio bula!

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