Da Mean Streets a The Irishman – Grandi affreschi di malavita firmati Martin Scorsese

Mean Streets, The Departed, Goodfellas, Casinò e molti altri ancora. Questi sono le opere di Martin Scorsese che descrivono la malavita, i suoi ambienti e i personaggi che le ruotano attorno.

Martin Scorsese continua a far parlare di sé. Dopo le brusche parole contro i Marvel Movies rilasciate durante un’intervista, il regista italo-americano è sulla cresta dell’onda dopo l’uscita nelle sale, anche se per un periodo limitato, del suo ultimo lavoro: The Irishman.

Con Bob De Niro, Al Pacino e Joe Pesci, il film esce il 27 novembre su Netflix, ma quelli che lo hanno già visto già lo vorrebbero beatificato. Tre ore e mezza di puro cinema scorsesiano che non annoiano mai e che, nonostante il cinema si sia trasformato grazie anche alle nuove tecnologie o semplicemente grazie a nuovi registi, fanno di Martin Scorsese ancora il re di questo genere di film.

E con questo genere di film si potrebbe riassumere solo con gangster. Eppure le opere del regista hanno sempre qualcosa in più. Non c’è solo il gangster e i suoi loschi affari: i film di Scorsese raccontano sempre uno spaccato di vita malavitosa, quella americana, italo-americana o irlandese, allargando sempre di più la storia nel tempo, catapultando personaggi e luoghi nella leggenda e il tutto all’interno di una cornice quasi mitologica.

Martin Scorsese spiega la scena a Jack Nicholson durante la lavorazione di The Departed.
Martin Scorsese spiega la scena a Jack Nicholson durante la lavorazione di The Departed

Eh sì, perché sebbene le tematiche siano sempre ispirate a eventi legati alla criminalità organizzata, dai quali qualcuno preferirebbe prendere le distanze, le storie allestite da Scorsese entusiasmano ancora e lo hanno sempre fatto.

Qui di seguito riportiamo tutti i grandi capolavori di questo immenso regista, che hanno descritto con perfezione l’ambiente malavitoso, e non solo, in cui lui è cresciuto e che ha potuto guardare da vicino per poi riportare nelle sue pellicole.

Scorsese, ha studiato a fondo l’ambiente in cui era nato, i quartieri della New York degli anni cinquanta e sessanta, portando nei suoi film i vari aspetti che lo caratterizzano e soprattutto le vicende e i personaggi che abbondano e che si muovono freneticamente al loro interno.

Da Mean Street fino al suo ultimo lavoro, Scorsese dipinge lunghi e imponenti affreschi. Opere corali, film di azioni, gangster con il gusto del grottesco ma soprattutto drammi destinati a restare impiantati per sempre nella nostra memoria e nella storia del cinema.

Mean Streets (1973)

Robert De Niro, Martin Scorsese e Harvey Keitel sul set di Mean Streets.
Sul set di Mean Streets

Uscito in Italia con il sottotitolo Domenica in chiesa, Lunedì all’inferno, (giusto per connotare maggiormente il background in cui si svolge l’azione), Mean Streets è la parabola di Charlie Cappa (Harvey Keitel), giovane di Little Italy immischiato nella malavita del quartiere. Vorrebbe allontanarsi dalla violenza e iniziare una nuova vita, ma l’amicizia di lunga data con lo scapestrato Johnny Civello (Robert De Niro) lo porterà sempre di più sulla cattiva strada.

Goodfellas (1990)

Considerato il capolavoro di Scorsese, Goodfellas è uno spaccato di vita del gangster italo-irlandese Harry Hill, sin da piccolo ai servizi del boss di uno dei quartieri della grande mela, Paul Cicero. Il film è una lunghissima sfilata di episodi, di eventi, di musica leggera, neomelodica, classica, blues, rock ma soprattutto una sfilata di volti e personaggi grotteschi e spietati. Dallo stesso Cicero (Paul Sorvino), Frankie Carbone, Frenchie, Morrie, Spider, Billy Batts e molti altri: fino ad arrivare ai quattro protagonisti. Harry Hill (Ray Liotta), Karen Hill (Lorraine Bracco), Robert De Niro nei panni dell’irlandese Jimmy Conway (nome datogli in onore di Sergio Leone e del personaggio sindacalista in C’era una volta in America) e l’incontrollato Tommy DeVito (Joe Pesci). Nel film, come accade spesso nei suoi film, anche Luciano e Catherine Scorsese, genitori del regista.

Casinò (1995)


Tratto dal romanzo di Nicolas Pileggi, il film narra la storia di Sam “Asso” Rothstein, uno scommettitore di Chicago che in poco tempo rende ricca la famiglia Gaggi. Per questo, il boss Remo lo manda a Las Vegas affidandogli il Tangier, uno dei casinò più importanti della città. Come spalla di Asso, nonché sorvegliante, c’è Nicky Santoro (Joe Pesci), che scatena il panico non appena può. La grande differenza tra i due manderà tutto letteralmente a puttane: ma certo non dopo un’altra serie infinita di scene, fra le più tragiche e le più divertenti. Le atmosfere fredde della East Coast sono sostituite dalla calda, gioiosa e allo stesso tempo inquietante Las Vegas. C’è un motivo perché è stata costruita in mezzo al deserto.

Gangs of New York (2003)

Bill il Macellaio (Daniel Day-Lewis) e Amsterdam Vallon (Leonardo Di Caprio)

Se gli altri film raccontano le varie sfaccettature della violenza e di New York, questo film ne studia le radici. Le fondamenta delle bande di strada nella New York già cosmopolita della guerra di secessione. Due clan importanti, i nativi comandati da Bill il macellaio, e i conigli morti capitanati dall’irlandese prete Vallon, si sfidano per capire una volta per tutte chi dovrà comandare sui Five Points. Bill sconfigge Vallon ma dopo molti anni il figlio di quest’ultimo, Amsterdam, torna per reclamare la sua vendetta. Film che segna il connubio artistico tra Di Caprio e Scorsese. Con uno straordinario Daniel Day-Lewis e altri interpreti non da meno come John C. Reilly, Brendan Gleeson, Cameron Diaz e Liam Neeson.

The Departed (2006)


Con questo film Scorsese vinse il suo primo Oscar, e molti ne seguirono. The Departed è, a mio modesto parere, il più grande film del regista e una delle opere più straordinarie del cinema. Colin Sullivan (Matt Damon), entra nella polizia di Boston e riesce in breve tempo a diventare sergente, ma è in realtà un infiltrato del boss irlandese Costello. William Costigan Jr. (Leonardo Di Caprio) è un agente di polizia che invece veste i panni di un gangster ai servizi dello stesso Costello, ma il suo vero capo è l’ispettore Queenan (Martin Sheen) e il tenente Dignam (Mark Wahlberg). In mezzo c’è lo spietato Frank Costello, interpretato da un magistrale Jack Nicholson. The Departed è un film sull’ambivalenza. Da una parte c’è il male, dall’altra il bene. Più in particolare, il bene mascherato da cattivo e il male che invece dovrebbe vegliare sulla giustizia. Sullivan e Costigan sono le due facce della medaglia: al contempo, sono due orfani in cerca di una figura paterna. La stessa società irlandese di Boston è vista sotto una duplice prospettiva: quella del padre violento rappresentato da Costello, e quella del buon cattolico e padre generoso rappresentata da Queenan.

https://www.youtube.com/watch?v=xyEOwMUae8E

The Irishman (2019)

Al Pacino e Robert De Niro in una scena di The Irishman.
Al Pacino e Robert De Niro in una scena di The Irishman

Il film più lungo di Martin Scorsese, l’ultimo (ma speriamo non l’ultimo della sua vita) che nell’arco di cinquant’anni racconta la vita del sicario irlandese Frank Sheeran (Robert De Niro). Prima eroe di guerra, poi killer mafioso ai servizi di Russel Bufalino (Joe Pesci) e infine sindacalista al fianco di Jimmy Hoffa (Al Pacino). Una storia americana che ne racconta i fatti più salienti. Al centro queste tre figure interpretate da tre ormai anziani attori ma sempre meravigliosi: Al Pacino in primis.

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