Le Mans ’66 – La grande sfida è uscito nelle sale italiane il 14 novembre 2019.
La scrittrice Emanuela Breda ha asserito: “Le passioni sono grandi emozioni che scuotono la nostra vita, la catturano e la spingono verso mete meravigliose.”
Il regista James Mangold, regista di film celebri e pregevoli come Ragazze interrotte, Quando l’amore brucia l’anima e Quel treno per Yuma, decide di raccontarci una storia tratta dalla realtà che vede come protagonisti il progettista Carroll Shelby (Matt Damon) e il suo amico pilota Ken Miles (Christian Bale): ingaggiati entrambi dalla Ford con l’obiettivo di costruire una macchina in grado di vincere la 24 Ore di Le Mans del 1966 contro la temibile avversaria Ferrari.
Le Mans ’66 – La grande sfida presenta delle analogie con Rush, un altro bellissimo film sul mondo delle corse diretto da Ron Howard che parlava invece della storica rivalità tra il pilota inglese James Hunt e l’austriaco Niki Lauda.
L’attore premio Oscar Christian Bale suggella ancora una volta tutto il suo talento e ci regala la migliore interpretazione della sua lungimirante carriera, il suo Ken Miles è un irresistibile sognatore folle, completamente ossessionato dalle corse, lo stesso Matt Damon è come al solito impeccabile nell’interpretare un campione che non può più correre a causa di un problema al cuore e di conseguenza cercherà riscatto come progettista investendo tutto sull’amico Miles. I comprimari sono di lusso, si passa dall’affascinante Caitriona Balfe nel ruolo della moglie di Ken al carismatico e dispotico Remo Girone nei panni di Enzo Ferrari, fino ad arrivare ad un irresistibile Tracy Letts nei panni di Henry Ford II.
La pellicola funziona perché riesce ad essere appassionante e adrenalinica senza dimenticarsi di fotografare il momento storico in cui è ambientata. Non mancano infatti omaggi cinefili a Steve Mc Queen, al James Bond di Sean Connery e alle nostrane Sophia Loren e Monica Vitti, vere e proprie dive dell’epoca.
Molto interessante inoltre risulta essere la contrapposizione tra il talento puro e la passione disinteressata dei piloti e i biechi interessi commerciali e pubblicitari degli sponsor e delle scuderie automobilistiche.
Mi congedo con le seguenti parole del compianto scrittore russo Anton Cechov molto pertinenti col significato dell’opera: “Il talento, è l’audacia, lo spirito libero, le idee ampie.”
Buona visione!
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