È ormai passato più di un anno dalla morte di uno dei più importanti registi italiani: Bernardo Bertolucci. Il suo nome viene immediatamente associato a titoli come Ultimo tango a Parigi, L’ultimo imperatore o Novecento. In questa occasione, però, ho deciso di ricordarlo con un romanzo di Niccolò Ammaniti, di cui ne ha diretto la trasposizione cinematografica nel 2012: Io e te.
Lorenzo è un ragazzo di quattordici anni dalla personalità chiusa e problematica. Non è mai riuscito a sentirsi a suo agio in mezzo ai suoi coetanei, cercando di adottare strategie di mimetizzazione discreta pur di riuscire a preservare un suo spazio personale impenetrabile, fatto di serena indifferenza nei confronti del mondo esterno. Se non fosse che in questo spazio sono inclusi anche il padre e la madre, sempre preoccupata di vedere il figlio troppo isolato e solo. Proprio per non farle dispiacere, l’adolescente non riuscirà a confessare di non essere stato realmente invitato a partire in settimana bianca con dei compagni di scuola. Per rimediare alla bugia troppo grande decide di nascondersi in cantina. Una scelta questa che gli varrà il ricongiungimento inaspettato con la sorellastra Olivia, utile per aprirgli gli occhi sulla dimensione dei grandi.
Ho apprezzato questo libro fin dalla prima volta che l’ho letto. Prima volta proprio perché in seguito ho avuto voglia di rileggerlo altre due volte. Nella sua estrema brevità è una storia che ha veramente tanto da dire e su cui è impossibile non riflettere. La scoperta di una propria identità e l’importanza che hanno gli altri in questa ricerca sono i due pilastri tematici del racconto che si caratterizza per la sua spontaneità e semplicità. L’obiettivo inconscio del protagonista è capire che la costruzione della sua personalità non può basarsi sul totale distacco dalla realtà, ma al contrario non può prescindere dal confronto con chi, invece, l’esterno lo conosce molto meglio.
Ammaniti crea questo percorso di comprensione in modo molto particolare: il punto di partenza è la decisione di Lorenzo di rinchiudersi in cantina per poter stare in beata solitudine, come desidera in fin dei conti. Per fortuna, però, si assiste all’introduzione di Olivia, un vero e proprio fulmine a ciel sereno. È un personaggio molto ben riuscito di cui colpisce la facilità e la sincerità con cui comunica attraverso il suo corpo, i suoi gesti e le sue parole, seppur poche a contarle. Ha nove anni in più del fratellastro, ma con un bagaglio bello carico di esperienze difficili alle spalle e probabilmente proprio questo le consente di essere per Lorenzo una proiezione verso il futuro, per fargli vedere cosa deve aspettarsi: delle difficoltà, certo, ma sempre accompagnate dalla possibilità di cambiare le cose. Il tempo speso nel nascondiglio le serve per rinforzare questa speranza e, nello stesso momento, di ricordare al fratello quanto sia bello essere vivi.
Io e te costituisce un invito a distogliere lo sguardo esclusivamente da sé stessi per rivolgerlo altrove verso ciò che ci è estraneo e che ci spaventa, aiutati soprattutto dalla consapevolezza di non essere soli, di avere sempre qualcuno disposto a proteggerti. Solo così è possibile crescere.
Il libro è disponibile anche in formato Kindle e su Audible raccontato da Sergio Albelli.
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