18 Regali, è il film di Francesco Amato che traspone sotto una veste romanzata la strana vicenda di Elisa Girotto trasformandola in una fiaba strappalacrime di una madre e di sua figlia.
Tratto da una storia realmente accaduta che dal punto di vista emotivo non ha da invidiare a moltissimi altri film. Elisa Girotto a pochi mesi dal parto scopre di avere un tumore dal quale non può salvarsi. Sapendo che non vedrà mai sua figlia, decide di comprarle 18 regali: uno per ogni compleanno fino alla maggiore età.
Una storia questa che è già strappalacrime di suo. Con la supervisione del marito, Alessio Vicenzotto, Francesco Amato gira un dramma che ha molto in comune con le commedie hollywoodiane degli anni ’90. Si rasenta molto Voglia di tenerezza: film in cui la morte viene affrontata con leggerezza, ma tanto poi si piange lo stesso.
18 Regali è perciò un regalo a Elisa Girotto, con un cast femminile piacevole e rassicurante. Sono proprio le interpretazioni di Vittoria Puccini nei panni di Elisa, di Benedetta Porcaroli e Sara Lazzaro a dare al film la giusta tragicità ma anche consapevolezza, forza e accettazione allo stesso tempo.
18 Regali è la storia di una madre combattente che, nonostante sia in punto di morte, decide lo stesso di fare qualcosa per la figlia. In questo frangente però l’attenzione non va tutta a Elisa. Se da una parte c’è la madre, furiosa perché sa di non poter crescere la figlia, dall’altra c’è proprio Anna, che vive fino ai 18 anni arrabbiata con il mondo ma soprattutto con la madre: l’unica persona che avrebbe voluto vicino ma che non c’è stata.
Il film è un caldo regalo che il regista fa a queste due donne. Il passato e i suoi flashback si mescolano con il presente e ciò che viene fuori è uno spazio temporale lineare e finalmente tangibile in cui Elisa e Anna si possono incontrare, conoscere e parlare.
Una fiaba di quasi due ore che inizia come una storia qualsiasi: quante donne si sono ritrovate sfortunatamente nella stessa posizione di Elisa. Grazie alla realtà e al gesto di questo donna, però, il film non può che arrivare ad essere un inno all’amore e alla vita. A questa vita che, sebbene non si sa quando finirà, va goduta il più possibile e costantemente.
Nel film, inoltre, compaiono anche due straordinari attori maschili: Edoardo Leo e Marco Messeri, rispettivamente nei panni del marito e del padre. Due personaggi che non sono da meno ma che di certo non rappresentano il fulcro della storia. Al centro c’è Elisa Girotto, il suo dramma e poi la figlia Anna. Due donne risolute, come gli altri personaggi femminili che si vedono in quest’opera e che Amato descrive con incredibile sensibilità e tenacia.
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