Il celebre filosofo Seneca asserì: “Colui che è coraggioso è libero.”
Million Dollar Baby, Erin Brockovich, Elizabeth, Il colore viola e Thelma & Louise sono alcune delle più celebri opere cinematografiche che mettono in luce il coraggio di alcune donne che sono riuscite a prendere in mano la propria vita e a farne qualcosa di eccezionale.
Hilary Swank, Julia Roberts, Cate Blanchett, Woopy Goldberg, Susan Sarandon, Geena Davis e tante altre hanno incarnato personalità femminili forti che hanno tirato fuori gli attributi per uscire da situazioni di difficoltà e per cambiare in meglio la società andando talune volte a scardinare le deplorevoli decisioni prese dalle alte sfere istituzionali.
Anche A mano disarmata, diretto da Claudio Bonivento, racconta la storia realmente accaduta di una donna coraggio che proverà a difendere il futuro dei suoi figli con l’arma della scrittura. Federica Angeli (Claudia Gerini) infatti è una giornalista de La Repubblica che si rifiuta di continuare ad essere una testimone passiva della mafia che regna incessantemente su Ostia e decide di aprire un’inchiesta sul celeberrimo clan dei Costa che sta monopolizzando tutto il territorio e su altri pezzi grossi collusi con la mafia.
La donna, felicemente sposata e madre di tre bambini, riscontrerà molteplici problemi in quanto inizierà a ricevere sistematicamente delle minacce e verrà addirittura messa sotto scorta.
Claudia Gerini è straordinaria, riesce a calarsi nei panni di questa eroina dei nostri tempi in modo veramente toccante. Molte sequenze sono commoventi perché si empatizza in modo viscerale con Federica entrando quasi in simbiosi con essa. Quando lo spettatore ha questa percezione significa che sullo schermo sta vedendo recitare una grande attrice che per questa interpretazione merita il David di Donatello come miglior attrice protagonista dopo quello ottenuto meritatamente nel 2018 in Ammore e malavita nella categoria di miglior attrice non protagonista.
Anche il resto del cast, che annovera artisti del calibro di Maurizio Mattioli, Rodolfo Laganà e l’ottimo Francesco Venditti nei panni del marito, risulta essere all’altezza ed è importante perché il film non è incentrato solamente sulla protagonista bensì su tutti i suoi affetti. Bonivento ci mostra quanto sia difficile prendere una decisione così coraggiosa mettendo in luce proprio l’ostilità di persone che dovrebbero starle accanto incoraggiandola e che invece, a causa di una paura giustificata, consigliano a Federica di fare un passo indietro e di non combattere questa pericolosa e assurda battaglia contro la mafia, ma la giornalista seguirà il cuore e continuerà ad avere fiducia in se stessa fino alla fine.
Mi congedo con le seguenti parole proferite dalla celebre scrittrice Isabel Allende: “Tutti noi abbiamo una riserva insospettata di forza dentro che emerge quando la vita ci mette alla prova.”
La storia di Federica Angeli è proprio la conferma che il coraggio può portare una persona comune a sconfiggere la criminalità organizzata anche affrontandola a mano disarmata.
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