Marius è un ragazzo modello di un liceo norvegese. I suoi voti sono i più alti di tutta la classe. Va forte nello sci di fondo. Ha una cotta per la bella Lea, ed è tra i ragazzi popolari della classe. Frida invece è più problematica: in passato ha tentato il suicidio e per i suoi modi di fare i compagni di classe la reputano, senza mezzi termini, una psicopatica puttana. È proprio Frida la Psychobitch che da il titolo al film del regista norvegese Martin Lund.
Un giorno Marius, per poter passare più tempo con Lea, propone alla classe e al professore di organizzare delle coppie di studio per potersi aiutare a vicenda nel preparare gli esami di fine anno. Il professore, consapevole della preparazione di Marius, dopo la lezione lo chiama in disparte per chiedergli un favore: dovrà far coppia con Frida. Marius, nonostante le sue aspettative fossero altre, non si oppone alla richiesta del professore.
Lo studio forzato con Frida non sarà semplice però. La ragazza capisce fin da subito che Marius è con lei perché così gli è stato chiesto. I due iniziano con il piede sbagliato, ma lentamente tra loro rapporto si fa più intimo.
C’è un grosso peso però che incombe sulle spalle di Marius. Ben integrato tra i ragazzi della sua classe, Marius viene scelto come cavaliere per il ballo della scuola da Lea. Con ottimi voti e una bellissima ragazza il peso delle aspettative che i suoi amici e la sua famiglia ripongono in lui iniziano a soffocarlo proprio mentre si rende conto di poter provare qualcosa per Frida.
Se i suoi amici non vedono l’ora che Marius perda la verginità con Lea, organizzando tutto nei minimi particolari, la sua famiglia lo loda in continuazione tenendolo su un piedistallo. Tutti si aspettano qualcosa da lui. Lea si aspetta che lui la ami. L’amica di Lea si aspetta che lui ami la sua amica e che quindi ci faccia l’amore. I suoi amici si aspettano che faccia l’uomo e che quindi faccia sesso il prima possibile. I genitori si aspettano che il loro figlio perfetto non sbagli nulla, a scuola come nella vita.
La vita di Marius potrebbe sembrare perfetta, ma il suo carattere remissivo lo porta a farsi trascinare dagli altri lasciando perdere ciò che conta veramente per lui. La pressione delle aspettative che gli altri si sono creati impedisce a Marius di esprimere se stesso e i suoi desideri, che rimangono soffocati troppo a lungo.
Marius dovrà solo capire l’importanza e la bellezza di lascarsi andare per poter essere finalmente se stesso.
Psychobitch (2019) ha vinto il premio del pubblico all’ArteKino Festival 2019.
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