Lo Spietato (2019)

Lo Spietato – Riccardo Scamarcio gangster calabro-meneghino

Riccardo Scamarcio è il protagonista de Lo Spietato, un film Netflix uscito in Italia nel 2019, diretto da Renato De Maria e basato sul saggio Manager Calibro 9, scritto da Piero Colaprico e Luca Fazzo, ispirato alla vicenda criminale di Saverio Morabito.

Scamarcio veste i panni del gangster calabro-meneghino Santo Russo, arrivato nel capoluogo lombardo a sedici anni. A Milano, Santo inizia ad integrarsi: impara il milanese e si fa parecchi amici. Ma quando per un errore giudiziario finisce in carcere inizia la sua carriera nel mondo del crimine. Lentamente Santo rapina, spaccia, estorce. Passo dopo passo costruisce legami solidi con la ‘ndrangheta in Lombardia e mette le fondamenta di quello che sarà il suo impero.

Il personaggio di Santo è interessante. Non è il solito gangster. Anzi, è rappresentato come un normale imprenditore. Lui non pianifica colpi, ma struttura business plan. Non si nasconde nei bunker ma compra lussuosi appartamenti con vista sul Duomo.

Si sposa con la classica compaesana morigerata, che prega per lui mentre si apparta per godere con altre. Quando incontra una giovane intellettuale francese la sua vita assume un altro tono. Alla materialità del suo lavoro aggiunge una componente più riflessiva e spirituale, aprendo in lui una serie di conflitti.

Lo Spietato è in sostanza un buon gangster movie all’italiana. La produzione Netflix si vede nella qualità della scena e della fotografia, che rientra nei parametri delle altre produzioni del colosso dello streaming americano. C’è azione, sentimento e calcolo strategico, senza dimenticare note di colore e folcloristiche che possano dare un’idea dell’ambiente ‘ndranghetista lombardo.

Santo sembra uno che ce l’ha fatta, passando dai quartieri di periferia pieni di immigrati calabresi al centro di Milano, dove accoglie ospiti internazionali e raffinati. Ha fatto il salto di categoria, di classe sociale. Ora è lui ha tendere le fila del gioco, ad essere rispettato.

Nel mondo dei gangster però nulla deve essere dato per scontato. Nemmeno quando si è arrivati al top.

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