“Lottare significa esistere, rassegnarsi è come morire!”. Questa è una delle frasi de Lo scopone scientifico, autentico gioiellino di casa nostra diretto da Luigi Comencini, uno dei padri della commedia all’italiana. Un regista di capolavori intramontabili come Tutti a casa, Pane, amore e gelosia e Incompreso.
Lo scopone scientifico è un noto gioco di carte italiano in cui si hanno tutte le carte in mano. Ogni mossa è decisiva ai fini del risultato finale; Esso può considerarsi come una similitudine della vita. Tutti noi infatti abbiamo delle qualità a nostra disposizione, qualità che dobbiamo cercare di utilizzare al meglio per ambire ad avere un’esistenza piena di gratificazioni e di serenità.
La trama
La pellicola vede come protagonisti Peppino (Alberto Sordi) e la consorte Antonia (Silvana Mangano), Due poveri borgatari romani che ogni anno attendono con ansia l’arrivo di una vecchia miliardaria statunitense (Bette Davis), la quale, essendo una grande appassionata del gioco d’azzardo, sfida sovente i due coniugi a carte.
Peppino e Antonia anche questa volta accetteranno la sfida per tentare il colpaccio che potrebbe finalmente dare una svolta economica alle loro grame esistenze. Vinceranno? Questo non spetta a me dirlo.
Mi sento invece di asserire che il cast è straordinario. Un anno dopo aver interpretato l’emigrato in Australia, l’inarrivabile attore romano Alberto Sordi incarna magistralmente un altro reietto della società. La stessa Silvana Mangano, considerata una delle più brave attrici italiane di tutti i tempi, è straordinaria come donna del popolo. Essa affronta a testa alta la miseria quotidiana in cui vive abitualmente, risultando essere molto più sveglia e forte del marito.
Impossibile inoltre non menzionare l’inappuntabile interpretazione dell’attrice premio Oscar Bette Davis, una vera e propria leggenda del cinema hollywoodiano. Lei, infatti, conferisce al personaggio della miliardaria una buona dose di perfidia e di fascino. Da citare infine la notevole performance di un esilarante Mario Carotenuto nei panni di Armando Castellini detto Il professore; L’attore interpreta una sorta di erudito e sgangherato Consigliere dei borgatari.
Lo scopone scientifico di Comencini è stato inserito nella prestigiosa lista dei 100 film italiani da salvare. Si è aggiudicato importanti riconoscimenti come il David di Donatello ai migliori attori protagonisti e il Nastro d’argento al miglior attore non protagonista.
Luigi Comencini e lo sceneggiatore Rodolfo Sonego raccontano con una vena anche neorealista l’eterna lotta di classe marxista. Mettono alla berlina il cinismo e l’egoismo delle classi più abbienti e l’inaccettabile divario che esiste tra il povero e il ricco. La vecchia miliardaria ha la stessa avarizia di Mazzarò, il protagonista fittizio della novella La roba scritta da Giovanni Verga, illustre esponente del Verismo.
La miliardaria incarnata da Bette Davis, infatti, vuole sempre vincere e non accetta la sconfitta dimostrando di essere povera di sentimenti. Peppino e Antonia invece si amano follemente e hanno una bellissima famiglia, manifestando giorno dopo giorno di avere una grande ricchezza d’animo.
Vi auguro buona visione. Ecco una frase di Publilio Siro significativamente correlata al significato intrinseco de Lo scopone scientifico: “Alla povertà manca molto, all’avidità tutto.”
Lascia un commento