Uomini e Fuochi – Il rito dei Glorianti di Scanno, corto documentario del 2018 realizzato da Andrea Frenguelli. Il film racconta un rituale antico e molto sentito fra gli abitanti del piccolo villaggio abruzzese di Scanno: le Glorie.
“E co sto fogo, vecchietta mia, l’inverno e il gelo ti porti via!”. Queste sono le parole del podestà in Amarcord, che da il via alle danze durante la famosa scena della fogarazza. Possiamo dire che Uomini e Fuochi è in linea con quella tradizione millenaria. Nel film di Federico Fellini il pupazzo di una vecchia, simbolo dell’inverno, viene dato alle fiamme e si accoglie felici l’arrivo della primavera.
Le Glorie che si celebrano in questo villaggio sperduto fra le montagne, sono riti pagani. Nonostante la nostra cultura cristiana e cattolica, continuano ad essere tramandati di padre in figlio. Ed è così che si apre il cortometraggio di Andrea Frenguelli: un breve documentario incentrato sui preparativi per la vigilia di San Martino.
Gli abitanti della valle scannese con grande spirito di partecipazione costruiscono con tronchi d’albero un’imponente torre. in seguito viene decorata con foglie e cespugli vari. Sul far della sera, tra scherzi e bevute, i paesani danno fuoco alla torre che continua a bruciare tutta la notte fino al mattino seguente.
La festa di San Martino, festeggiata in modo differente in tutta Italia, a Scanno è celebrata come un grande fuoco che illumina tutta la valle. In quest’era disconnessa umanamente a causa del digitale, in alcuni paesi del nostro stivale la ricongiunzione con l’antico e il pagano è sempre presente. E’ proprio quella volta che le radici tornano fuori e ci fanno sentire parte di questo mondo, di questo villaggio.
In quella fredda notte d’inverno, l’uomo di Scanno rimembra il suo passato ammirando il fuoco di una grande pira. Il fuoco che, dalla notte dei tempi, continua ad essere un simbolo del nostro passaggio su questa terra. Dai primi ominidi alla mitologia fino alle parabole bibliche. Il regista utilizza proprio il documentario per lasciare il più possibile spazio agli abitanti. Quest’ultimi, spiati ma non guidati dalla telecamera, fanno loro stessi da ciceroni. Mostrano le loro abitudini, le Glorie, con gioia e con un orgoglio che sembra andare dietro nel tempo di anni, secoli e persino millenni. Uomini e Fuochi non parla solo di Scanno: rappresenta Scanno e il suo popolo.
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