Il tennis usa il linguaggio della vita.
Vantaggio, servizio, errore, break, love (zero) …
Ogni match è una vita in miniatura.
Queste parole dell’ex tennista Andre Agassi presenti all’inizio del film riescono a condensare il significato più recondito di Borg McEnroe, pellicola del 2017 diretta da Janus Metz ed interpretata dai talentuosi Sverrir Gudnason e Shia LaBeouf. I due incarnano rispettivamente Björn Borg e John McEnroe, due autentici fuoriclasse del tennis che avevano personalità diametralmente opposte; Borg sul campo riusciva a non far mai trasparire le proprie emozioni mentre McEnroe al contrario era irascibile e spesso prendeva a male parole l’arbitro.
Quest’opera cinematografica si svolge durante il Torneo di Wimbledon del 1980 e racconta la sfera pubblica e privata di due campioni entrati nella leggenda.
Gudnason è impeccabile nell’interpretare un personaggio costantemente borderline che è ossessionato da mille manie e teme la sconfitta più di ogni altra cosa; un vero e proprio gigante d’argilla che ha bisogno di continue rassicurazioni da parte di chi gli sta intorno.
Lo stesso Shia LaBeouf è perfetto nel mettere in scena un uomo fuori dal comune che fin da piccolo è stato vessato dai genitori al fine di eccellere in qualunque cosa facesse.
Entrambi hanno costantemente paura di perdere, ma come asseriva il celebre poeta letterario americano George Edward Woodberry: “La sconfitta non è il peggior fallimento. Non aver tentato è il peggior fallimento.”
La settima arte ha portato spesso sul grande schermo storie incentrate su celebri rivalità sportive rimaste nell’immaginario collettivo di milioni di persone. Da menzionare a tal proposito risultano essere film bellissimi come Rush e Le Mans ’66 – La grande sfida tra i tanti.
Borg McEnroe ha anche il grande merito di mettere in luce il peso della celebrità che non tutti riescono a sostenere. Pertinente a tal proposito risulta essere il seguente aforisma del compianto poeta polacco Stanislaw Jerzy Lec: “In cima ad ogni vetta si è sull’orlo dell’abisso.”
In conclusione mi sento di consigliare a tutti indistintamente la visione di Borg McEnroe, un film che fondamentalmente racconta la storia di due uomini, diventati poi amici, che hanno l’ambizione di vincere nello sport come nella vita.
Mi congedo da voi con le seguenti parole del celebre filosofo cinese Sun Tzu significativamente correlate alla vittoria: “Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.”
Lascia un commento