Per Cinema esplosivo vogliamo alludere a quei film, nella maggior parte dei casi di guerra o d’azione, in cui una bella esplosione è davvero la ciliegina sulla torta. È il momento catartico che in molti casi segna una vera svolta nella trama. L’esplosione è quell’espediente che porta al cosiddetto finale col botto.
Ci sono poi registi che hanno fatto delle bombe e della dinamite la loro ragione di vita. Almeno una volta in tutta la pellicola ci deve essere una bella esplosione. Senza indugiare oltre, andiamo a vedere i dieci grandi esempi di Cinema esplosivo che hanno cambiato la storia del cinema.
Il Buono, il Brutto e il Cattivo (1964) – Immaginare di sognare di far saltare il ponte di Langstone
Primo film della Top 10 del cinema esplosivo. Sergio Leone crede fermamente nella dinamite. “Quando ero giovane credevo in tre cose. Il Marxismo, il potere redentore del cinema e la dinamite. Oggi credo solo nella dinamite” dice. Dal suo primo film Western, Per un pugno di dollari, non ha mai smesso di usarla. Ma è nel film del 1966, Il Buono, il Brutto e il Cattivo, che Leone supera se stesso facendo non solo saltare un ponte di legno, ma rischiando anche di uccidere Clint Eastwood e Eli Wallach.
Nella scena dello scontro fra Nordisti e Sudisti, Tuco e il Biondo capiscono che con i soldati di mezzo non potranno mai arrivare al cimitero di Sad Hill che sta dall’altra parte del fiume, dove sono nascosti i dollari. L’unico modo è far saltare il ponte di Langstone, e lo fanno. L’esplosione che si vede nella pellicola è forse una delle più belle del cinema. Di sicuro la più pericolosa. Nella scena infatti si può notare un macigno, mosso dall’onda d’urto, sfiorare di qualche centimetro il povero Clint Eastwood. Qualche centimetro di più e avremmo detto addio a L’ispettore Callaghan, a Million Dollar Baby o a Gran Torino.
Il Dottor Stranamore (1964) – Abbiamo avuto un piccolo problema con la bomba!
Film di culto del regista Stanley Kubrick, Il Dr. Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba è la storia di una bomba atomica che non deve scoppiare sul suolo russo. Questo innescherebbe l’ordigno fine del mondo creato dai sovietici. Tutti gli aerei americani vengono richiamati, tranne uno: quello del Maggiore T.J. “King” Kong (Slim Pickens).
Quest’ultimo, all’oscuro del segnale di richiamo ordinato dal pentagono, proprio sopra l’obiettivo si getta con la bomba cavalcandola, urlando e agitando il suo cappello come in un rodeo. L’esplosione che vediamo, vera immagine di repertorio, è uno degli istanti finali della pellicola, prima di arrivare ad una serie di altre bombe atomiche che cominciano ad esplodere sotto le note di We’ll meet again di Vera Lynn.
Apocalypse Now (1979)- Il Napalm nella giungla
Capolavoro del cinema di guerra diretto da Francis Ford Coppola che quasi ci resta secco a causa della lunghissima lavorazione. Il film è pieno di scene storiche rimaste impresse nella nostra mente. Una fra tutte è quella in cui il Maggiore Kilgore (Robert Duvall) dà l’ordine agli aerei di bombardare col napalm la giungla circostante.
Il motivo? Bè, non solo perché c’erano appostati i vietcong, ma anche perché disturbavano il suo desiderio di fare surf. Ed ecco che uno squadrone di arei radono al suolo l’intera vegetazione, poi il fumo si mescola con i soldati e Coppola fa dire al Maggiore quella è considerata la frase più iconica della pellicola e di tutto il cinema: “Amo l’odore del Napalm la mattina. Profuma di vittoria!”
Il cavaliere oscuro (2008) – Io sono un tipo dai gusti semplici. Mi piacciono, ehm, la dinamite, la polvere da sparo e la benzina!
C’è poco da dire, il Joker di Heath Ledger resta forse uno dei più belli e meglio riusciti della storia. Nel secondo film della trilogia diretta da Christopher Nolan, non si aspetta altro che vedere il Joker in azione.
La scena dell’ospedale è sicuramente una delle più memorabili. Il perfido Joker, dopo aver imbottito l’ospedale di Gotham di esplosivo, con noncuranza si allontana dall’edificio facendolo saltare. Ma è soprattutto la sua espressione di gioia mista ad innocenza a fare di quel personaggio davvero un’icona: un simbolo della lucida follia criminale dell’uomo.
Zabriskie Point (1970) – Anch’io sono disposto a morire… Ma non di noia!
Questo film di Michelangelo Antonioni è il manifesto alla grande contestazione del 1968. Con la lenta narrazione, tipica del regista italiano, facciamo la conoscenza di Mark (Mark Frechette) e di Daria (Daria Halprin). Il primo, uno scapestrato studente bombarolo, la seconda, studentessa e segretaria del potente avvocato Lee Allen (Rod Taylor). I due ragazzi si incontrano quasi per caso a Zabriskie Point, nella Death Valley.
Sarà sempre in quel luogo che Daria, dopo l’uccisione di Mark da parte della polizia, tornerà per assistere a qualcosa di stupefacente. La villa dove il suo capo e gli altri dirigenti stanno discutendo salta improvvisamente per aria. L’esplosione viene ripresa da Antonioni da diverse inquadrature, e questo rende la scena un cult a sé stante. È l’esplosione della parte conservatrice e del potere americano, anche se è solo frutto dell’immaginazione di Daria.
Fight Club (1999) – Sono la vendetta sghignazzante di Jack!
Non abbiamo tempo per raccontare ogni singola scena del film di David Fincher. Andiamo direttamente alla fine, quando Edward Norton, uno dei protagonisti della pellicola, scopre di essere Tyler Durden. Dopo essersi massacrato da solo, cerca di sventare il Progetto Mayhem, che prevedeva di fare esplodere gli istituti di credito più importanti della città.
Ripreso il controllo della sua personalità, si spara in bocca e fa sparire per sempre la sua metà incontrollata e rivoluzionaria, ma è comunque troppo tardi. Dopo che anche Marla Singer (Helena Bonham Carter) lo ha raggiunto, i due assistono inermi alle esplosioni e al crollo dei grattacieli che si sgretolano davanti a loro come castelli di sabbia. Un finale che tutt’ora fa venire i brividi.
Bastardi senza gloria (2009) – L’obiettivo: far saltare il cesto
Tarantino con questo film si toglie lo sfizio di uccidere Adolf Hitler, e lo fa grazie all’intervento do Aldo Raine (Brad Pitt) e dei suoi Bastardi. Dopo essersi intrufolati all’interno del cinema parigino dove sta avendo luogo la première di Orgoglio della nazione, Raine i suoi due compari posizionano le cariche di dinamite.
Nel giro di pochi minuti succede di tutto. Raine viene catturato ma non i suoi uomini. Possono lo stesso dare il via alle danze sparando non solo al Führer ma anche alla folla impaurita. Nel frattempo Shoshanna, la proprietaria del cinema, ebrea e antinazista, assieme al suo fidanzato danno fuoco al cinema. Se qualcuno si era potuto salvare dalle fiamme e dai colpi di mitra, non può di certo fuggire alla grande esplosione. Seguendo i dettami di Leone, Tarantino fa saltare il Cinema Ritz e tutto l’alto comando tedesco.
Intrigo internazionale (1959) – Non viaggerò più in aereo
Pellicola di Alfred Hitchcock che vede Cary Grant fuggire per tutti gli Stati Uniti inseguito da loschi figuri che lo credono un agente segreto. Dopo essere scampato più volte alla morte, prende un autobus che lo conduce vicino ad una vastissima distesa di granturco, dove, secondo il piano, deve attendere qualcuno che lo possa aiutare.
È una trappola, e il nostro protagonista se ne rende conto solo dopo aver visto l’aeroplano, che prima spargeva il pesticida, venirgli incontro sparando a tutto spiano. Un camion che trasporta benzina rischia di investire l’uomo il quale però riesce a salvarsi, ma l’aeroplano, invece, finisce col colpirlo in pieno facendo esplodere tutto. Solo Hitchcock può creare un esplosione tanto stupefacente nel bel mezzo del nulla.
Trappola di cristallo (1988) – Perché mi sono tuffato in questa merda?
Nominato agli Oscar per i migliori effetti speciali, il film di John McTiernan rientra appieno nella classifica del cinema esplosivo. Nella scena finale, infatti, Bruce Willis, per evitare di essere ucciso dal grande botto, salta dallo stesso grattacielo che un istante dopo salta in aria. Ma, tranquilli, Bruce si salva.
Guerre Stellari (1977) – La Morte Nera è fortemente corazzata ed ha una potenza di fuoco superiore a quella della metà della flotta stellare
Quante volte la Morte Nera è saltata in aria? Troppe. Ma è la prima quella che conta. Quella avvenuta nel primo film dell’infinita saga diretto da George Lucas, Guerre Stellari, poi chiamato Episodio IV: una nuova speranza. Dopo essere fuggiti dalla stazione spaziale comandata da Dart Fener, Luke, Leila, Ian e Chewbecca, tornano all’assalto della Morte Nera.
Dopo un inseguimento con le navicelle spaziali, Luke riesce a colpire il punto debole della stazione da battaglia che esplode in minuscoli pezzi. La ricostruiranno negli episodi successivi, ma farà pur sempre la stessa brutta fine.
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