“Essere innocenti in Italia è pericoloso! Non si hanno alibi.” Questo aforisma sarcastico del comico Boris Makaresko calza a pennello con la situazione in cui suo malgrado si trova il brillante geometra Giuseppe Di Noi (Alberto Sordi), protagonista di Detenuto in attesa di giudizio, una memorabile pellicola nostrana diretta dal maestro Nanni Loy.
Il film, uscito nelle sale nel lontano 1971, risulta essere più che mai attuale e narra le vicissitudini di un uomo che verrà arrestato alla frontiera italiana senza un apparente motivo; da quel momento in poi per Giuseppe inizierà un vero e proprio calvario durante il quale passerà da un carcere all’altro, fino ad essere internato in una struttura psichiatrica.
Non è un caso che il cognome del protagonista sia Di Noi, in quanto quello che è capitato a lui potrebbe succedere ad ognuno di noi; Giuseppe è una persona normale che ama la sua famiglia e ha nostalgia del suo paese ma quando ci tornerà per scopi ludici finirà in un vero e proprio incubo kafkiano.
Nanni Loy, coadiuvato in fase di sceneggiatura da Sonego, Amidei e Sanna, realizza un’opera in cui mette alla berlina le falle del sistema giudiziario e carcerario italiano.
Alberto Sordi riesce a preludere i tempi, il caso di Giuseppe infatti possiede molteplici analogie con il celebre caso Tortora scoppiato nel 1983. Il popolare conduttore televisivo italiano infatti in quell’anno venne ingiustamente arrestato e condannato senza prove come spacciatore e sodale del camorrista Raffaele Cutolo.
La pellicola nacque dalla lettura da parte di Sordi del libro Operazione Montecristo, scritto da Lelio Luttazzi durante la sua carcerazione. Pensate che nel 1984 Sordi realizzò Tutti dentro, un film in cui l’Albertone nazionale anticipava il fenomeno di Mani pulite; segno che l’indimenticato attore romano conosceva talmente bene il nostro paese da riuscire a prevedere cosa sarebbe successo negli anni avvenire.
Mi congedo con le seguenti parole del celebre filosofo francese Montesquieu, significativamente correlate al significato di Detenuto in attesa di giudizio: “Un’ingiustizia fatta all’individuo è una minaccia fatta a tutta la società.”
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