“L’idealismo va benissimo, ma quando si avvicina alla realtà il suo costo diventa proibitivo“.
Questo aforisma del giornalista statunitense William Frank Buckley Junior è fortemente pertinente col significato del film Una vita difficile, un’indimenticabile commedia amara uscita al cinema nel 1961.
La suddetta opera, diretta da Dino Risi, racconta le vicissitudini del giornalista romano Silvio Magnozzi (Alberto Sordi), un antifascista convinto che dopo essere stato partigiano durante la guerra andrà a convivere con l’amata Elena (Lea Massari), una bellissima ragazza che l’aveva salvato precedentemente dalle grinfie di un soldato tedesco.
![Una vita difficile è un film del 1961 diretto da Dino Risi e scritto assieme a Rodolfo Sonego. Con Alberto Sordi e Lea Massari.](https://i2.wp.com/derzweifel.com/wp-content/uploads/2020/05/coverlg-1.jpg?fit=696%2C392&ssl=1)
Silvio è in realtà un vero e proprio espediente del quale Risi si serve per raccontare il dopoguerra italiano. In Una vita difficile, infatti, vediamo l’armistizio dell’8 settembre e la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista. Vediamo anche lo storico passaggio dalla monarchia alla repubblica, il celebre attentato a Togliatti fino ad arrivare al cosiddetto Boom economico, che imperversò nella nostra penisola negli anni ’60.
Il regista di veri e propri capolavori come Il sorpasso e I mostri ci regala un personaggio indimenticabile. Silvio Magnozzi è un idealista convinto e incorruttibile che, nonostante tutte le avversità, rimarrà sempre fedele a se stesso e alle sue idee politiche. Pertinenti a tal proposito risultano essere le parole del celebre scrittore Alberto Moravia: “Non rinnegare mai a te stesso ciò per cui hai combattuto. La sconfitta non rende ingiusta una causa.”
Alberto Sordi questa volta, assieme al fido sceneggiatore Rodolfo Sonego, dà vita ad un personaggio complessivamente positivo la cui unica colpa risiede nel non voler accettare compromessi. La sequenza in cui Sordi, dopo essere stato pubblicamente umiliato dal commendatore per cui lavora, con uno schiaffo lo fa volare in piscina, è una delle scene più belle e significative del cinema italiano. Essa simboleggia palesemente la lotta di classe.
Consiglio dunque spassionatamente la visione di questo vero e proprio capolavoro della settima arte italiana. Un’opera che è stata inserita tra i 100 film italiani da salvare e che dovrebbero indubbiamente far visionare nelle scuole di tutta Italia. Vi saluto ponendovi il seguente quesito: “È meglio vivere una vita facile e fasulla o condurre un’esistenza autentica ma difficile?“.
![Una vita difficile è un film del 1961 diretto da Dino Risi e scritto assieme a Rodolfo Sonego. Con Alberto Sordi e Lea Massari.](https://i0.wp.com/derzweifel.com/wp-content/uploads/2020/05/Una-vita-difficile-IMG_4874-Rid.jpg?fit=696%2C435&ssl=1)
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