Boris – Il Film è l’opera che in un certo qual modo è a completamento del grande lavoro portato avanti da Mattia Torre, Davide Marengo, Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico durante le tre stagioni della fortunata serie.
Sceneggiato e diretto nel 2011 da Ciarrapico, Vendruscolo e Torre, in Boris – Il Film ritroviamo gli amati antieroi della serie italiana. C’è il regista René Ferretti e la sua assistente Arianna, c’è Alessandro e Sergio, il direttore della fotografia Duccio e Biascica, lo psicopatico primo attore Stanis La Rochelle, la cagna maledetta Corinna Negri e tutti gli altri indimenticabili personaggi che hanno fatto la storia. Tutti uniti ora per portare a termine un grande e ambizioso progetto: dirigere il film La Casta.
La trama di Boris: Il Film – “Stop. Ottima!”
La Casta dovrebbe essere infatti il film attraverso il quale il nefasto regista Ferretti dovrebbe risollevarsi sia artisticamente che finanziariamente. Inutile dirlo, se conoscete bene ogni puntata della serie, il lavoro, che inizia con un’aria di forte cambiamento, finisce con un classico cinepanettone spacca denti.
Ferretti, tradito come sempre dalle parole di Diego Lopez, il direttore di rete, resta invischiato, come nella televisione così anche per quanto riguarda il cinema, in un meccanismo di trash e di fallimento senza via di scampo. Non riuscirà mai a scrollarsi di dosso l’abito del regista di serie B. Tuttavia Ferretti non demorde, e visto che anche lui è vittima di un cosciente essere fallito, fa quello che sa fare meglio, accontentandosi e non potendo fare di meglio. Al suo fianco, però, c’è e ci sarà sempre il suo apparente porta fortuna: il pesciolino Boris.
Sebbene non sia al pari della serie televisiva, Boris – Il Film è una chicca che ci pone davanti il grande problema del cinema contemporaneo italiano: c’è un vero futuro? A distanza di nove anni solo ora possiamo vedere una rinascita. Tuttavia la certezza è ancora lontana. Nonostante, tutto anche il film ha delle trovate e dei momenti iconici e irresistibili. Come dimenticare la scena a rallenty del Giovane Ratzinger o l’ira di René contro il direttore della fotografia. Come possiamo dimenticarci dell’indimenticabile Stanis con il suo Gianfranco FIni e con le sue idee sul parlamanto. E ancora, la prima attrice che recita a voce bassissima o il primo ciak di Corinna.
Scene queste che nonostante tutto rispecchiano la qualità degli sceneggiatori, e noi ci divertiamo lo stesso nel rivedere i nostri eroi. Nel cast naturalmente non può mancare Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti, Alessandro Tiberi, Carolina Crescentini, Pietro Sermonti e Ninni Bruschetta. Ma il gruppo storico è ampio e variegato, così come i divertenti momenti che si susseguono in quest’opera cinematografica.
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