L’Irlanda è quella meravigliosa isola di smeraldo incastonata all’inizio dell’Oceano Atlantico. Attualmente divisa in due, la punta più settentrionale appartiene al Regno Unito dal quale la parte meridionale ha ottenuto l’indipendenza nel 1922, dopo secoli di dominio e colonizzazione. La questione irlandese è spinosa e ancora oggi d’attualità, anche perché l’indipendenza recente non è stata ottenuta per gentile concessione della corona ma attraverso la lotta armate e il sangue. A guidare il movimento dei patrioti irlandese figura Michael Collins (1890 – 1922).
Carismatico e deciso nel rendere l’Irlanda una repubblica libera e indipendente, Michael Collins è stato Ministro delle Finanze della nascente Repubblica, membro della delegazione irlandese durante le trattative per il Trattato anglo-irlandese, Presidente del governo provvisorio e Comandante in capo dell’esercito irlandese, anche durante la Guerra Civile tra i favorevoli all’accordo con gli inglesi e i contrari.
Questo personaggio così burrascoso -come burrascosa è la stessa storia dell’isola di smeraldo- diventa verso la fine del secolo il protagonista di un film ispirato proprio alla sua storia, dove il suo ruolo è interpretato dall’attore nordirlandese Liam Neeson.
Con una recitazione carismatica che gli è valsa la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia, Liam Neeson, insieme al resto del cast, nel quale figura anche Julia Roberts nei panni di Kitty Kiernan, accompagna lo spettatore moderno all’interno delle passioni e delle lotte dell’Irlanda occupata, dove lotta di liberazione e interessi politici personali si intersecano e a volte si scontrano.
Michael Collins è un film del 1996 diretto da Neil Jordan, vincitore del Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Il film storico-biografico racconta una storia di oppressione e riscatto, che ha caratterizzato molti popoli nel corso della storia. Gli irlandesi, oppressi per secoli dagli inglesi, e costretti alla povertà e all’emigrazione di massa negli Stati Uniti, si sono così sollevati e hanno combattuto per la propria indipendenza. L’unione per una causa non significa però poi essere uniti per il resto del percorso da compiere, e così è esplosa, dopo la nascita dello Stato Libero d’Irlanda, la tragedia della Guerra Civile.
Guerra civile che vede la morte proprio di Michael Collins, proprio quattro mesi prima che l’Irlanda ottenesse l’indipendenza ufficiale dal Regno Unito il 6 dicembre 1922. La storia dell’isola continuerà a essere turbolenta e tumultuosa per molti anni a venire, ma nulla può però cambiare la meraviglia di una terra tanto incontaminata quanto affascinante.
All’interno del film di Neil Jordan, nonostante il ruolo di primo piano dell’azione politica dei protagonisti, viene comunque tracciato un quadro interessante e profondo dei rapporti personali interni alla storia. Tra Michael Collins e Kitty Kiernan l’amore è incerto zoppicante, messo costantemente in secondo piano dalla lotta per l’indipendenza, di cui lui è un leader carismatico. Per questo, i volontari che si uniscono alla sua squadra, dedita all’eliminazione degli agenti dei servizi segreti britannici, lo seguono fedelmente, generando l’antipatia di altri leader politici indipendentisti, tra cui Éamon de Valera, Presidente del Governo Provvisorio Irlandese.
Proprio quest’ultimo sarà l’avversario di Collins nel periodo della Guerra Civile: dopo averlo mandato in Inghilterra per trovare un accordo giudicato insoddisfacente lo sfiderà in Parlamento, non riuscendo però a rigettare la firma del Trattato. La Guerra Civile esplode in quel momento, portando alla morte di Michael Collins.
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