Lilli e il vagabondo – L’amore diventa un classico

Lilli e il vagabondo è il quindicesimo classico Disney e risale al 1955. Quando abbiamo iniziato questa rubrica, è stato uno shock per me scoprire che questo film fosse così datato, dal momento che si tratta di uno dei cartoni animati che guardavo più spesso da piccola (e io non sono degli anni ’50!) . 

Lilli e il vagabondo è il primo film Disney girato a tutto schermo, aspetto che gli conferisce grande modernità. Tuttavia l’animazione a volte risulta essere particolarmente piatta e i personaggi non si integrano nello sfondo che è statico e rigido. 

I registi sono Hamilton Luske, Clyde Geronimi e Wilfred Jackson che si erano occupati di girare già diversi dei classici Disney precedenti. Effettivamente si notano numerose somiglianze tra le animazioni prodotte dalla casa cinematografica negli anni ’40 e ’50.

Lilli e il Vagabondo inizia a Natale; una deliziosa melodia conduce lo spettatore nella agiata casa di Tesoro e Gianni Caro dove, come regalo, è arrivata Lilli.

La storia la conosciamo tutti. Lilli sarà amata e coccolata ai limiti dell’inverosimile fino all’arrivo del primo figlio della coppia: evento che turberà l’equilibrio della famiglia. Lilli verrà sempre più trascurata ma la scintilla che farà scoppiare la narrazione è l’arrivo della zia con i suoi due gatti.

Chi, come me, era un appassionato di questo cartone quando era piccolo non può sicuramente aver dimenticato i due terribili e, aggiungerei spaventosi, gatti siamesi della zia. A causa loro, Lilli sarà sbattuta fuori di casa come un cane.

Tuttavia, nella sfortuna, Lilli conosce Biagio, il randagio. Dopo alcune peripezie scoppia l’amore e i due potranno dimostrare a Tesoro e Gianni Caro la loro lealtà e amicizia, verso di loro e verso il loro bebè.

Al termine della pellicola è di nuovo Natale e questa volta sotto l’albero ci sono i cuccioli di Lilli e Biagio. Tutti vivono felici e contenti nella dolce casa agiata di Tesoro e Gianni Caro.

Che cosa si può dire rispetto a un’opera di questo genere? Si tratta ovviamente di un capolavoro. Uno di quelli che è rimasto indelebile nella storia del cinema animato. Uno di quelli che ancora conserviamo in VHS nel mobile sotto la televisione.

Cos’è che ci piace tanto di questo film? Sicuramente la simpatia dei personaggi ausiliari. Da una parte, gli amici di Lilli sono cani addestrati, sempre puliti e addirittura vestiti. Dall’altra, quelli di Biagio sono randagi pieni di pulci. Tutti sono pieni di storie di vita da raccontare e, soprattutto, sono pronti a dare la vita per difendere i propri compagni.

Il titolo originale, The lady and the Tramp, metteva ancora più in risalto questa differenza di classe trai due personaggi. Il film vuole mettere in scena un amore che tra gli umani sarebbe probabilmente proibito. Lilli e Biagio sono come Jack e Rose del Titanic. Gli animali, però, sono semplici: non è necessario morire per suggellare un amore tra un randagio e una cagnolina dei quartieri alti.

Inoltre, Biagio non è semplicemente un randagio. Viene mostrato come un personaggio al quale non piace creare legami né con gli umani né con le cagnoline (infatti pare che ne abbia avute molte prima dell’inesperta e giovanissima Lilli). Ogni giorno Biagio va in una casa diversa dove gli hanno dato un nome diverso e ogni volta gli preparano una cena diversa.

Biagio è furbo, libero e spensierato. Insomma il ritratto di un giovane adulto che sa come spassarsela. Lilli invece è una ragazzina viziata che non si è mai trovata in difficoltà. La loro unione però farà crescere entrambi e permetterà loro di raggiungere la felicità.

Una storia d’amore semplice, pensata apposta per i bambini che rimangono affascinati dai personaggi. Essi, pur essendo animali, rispecchiano sentimenti e attività umane e, attraverso il loro utilizzo, Walt Disney riesce a mandare il suo messaggio ai giovani spettatori.

Per questo Lilli e il vagabondo è un grande classico dell’animazione: perché arriva al cuore dei più piccoli e rimane impresso nella loro memoria, dagli anni ’50 fino ad oggi.

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Una risposta a “Lilli e il vagabondo – L’amore diventa un classico”

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    Francesca

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