“Noi tutti abbiamo ascoltato le sue rocambolesche storie sui cosiddetti morti di Beverly Hills”. Questa frase chiude il cult di Robert Zemeckis del 1992 intitolato La morte ti fa bella (Death Becomes Her).
Da un’idea dello stesso regista, a quell’epoca già noto per film come All’inseguimento della pietra verde, Chi ha incastrato Roger Rabbit? e la trilogia di Ritorno al futuro. La morte ti fa bella è una sfiziosa commedia nera che si prende beffa della grande problematica umana: l’immortalità.
La fonte dell’eterna giovinezza diventa ora un antidoto usato essenzialmente dalle star di Hollywood che vedono a poco a poco la loro vita appassire. In una divertente satira grottesca Zemeckis si prende gioco dei lifting e del Botox. Prende in giro un po’ tutte le celebrità che hanno preferito l’isolamento piuttosto che apparire al mondo con la loro anzianità, e possiamo anche dire che ripercorre il cinema americano della Golden Age: o meglio, il suo decadimento.
La trama de La morte ti fa bella – “È a un passo dalla morte!!”

Interpretato da tre mostri sacri della New Hollywood come Meryl Streep, Goldie Hawn e Bruce Willis, il film si apre con un musical di Broadway. Ernest (Willis) e la sua fidanzata Helen (Hawn) sono andati a vedere cantare proprio un’amica di quest’ultima: la famosa attrice Madeline Ashton (Streep).
Tra le due donne c’è da sempre un astio spietato, che cresce quando Madeline sposa Ernest ed Helen, tradita e abbandonata, si lascia andare alla tristezza diventando obesa e finendo poi in un istituto. Si riprende presto però, quando comprende finalmente qual’è il suo destino: uccidere l’attrice.
Nel frattempo però sono passati alcuni anni e Madeline e Ernest poco si sopportano. Lui, da splendido chirurgo qual’era, diventa un alcolizzato e il suo lavoro si limita a dare una risistemata ai cadaveri di ricchi uomini della città. Madeline, invece, è ormai un’attrice senza importanza e sempre più preda di ansie dovute al suo aspetto fisico che si fa via via più logoro. Dopo aver rincontrato Helen, miracolosamente ringiovanita, e dopo essere stata lasciata dal suo giovane amante, Madeline decide di ascoltare il consiglio del suo estetista e rivolgersi alla misteriosa Lisle von Rhoman (Isabella Rossellini).
Nella sua dimora, la donna offre a Madeline un siero di eterna giovinezza, la quale, dopo aver pagato un ingente somma di denaro, lo beve e ritorna giovane. Tuttavia, non appena torna a casa, un’ennesima litigata con Ernest porta quest’ultimo a spingerla giù per le scale. All’inizio sembra solo una frattura scomposta, ma all’ospedale Ernest si rende conto che Madeline è in realtà uno zombie. Dopo averla riportata a casa per darle una risistemata, Helen si intrufola in casa sua perché convinta che l’uomo l’abbia uccisa e quindi vuole aiutarlo a sbarazzarsi di lei. Però, le cose cambiano quando Helen scopre che Madeline non è morta e la guerra fra le due può continuare.

Oscar nel 1993 per i migliori effetti speciali, La morte ti fa bella è probabilmente uno dei film più spassosi di sempre. Il merito è anche degli attori che si divertono nell’interpretare degli individui mediocri alla ricerca dell’immortalità. E Zemeckis gliela dà, ma ostacolandoli sempre con bizzarre e stravaganti disavventure. Il regista americano, che solo due anni più tardi girerà Forrest Gump, già si sente in dovere di omaggiare il cinema, soprattutto quello americano, facendo rotolare Meryl Streep giù per la scalinata dalla quale invece scende con più garbo Gloria Swanson, ovvero la Norma Desmond di Viale del tramonto.