L’appartamento di Billy Wilder. Uscito al cinema nel 1960 il film è considerato un vero e proprio capolavoro della Settima Arte. Tale opera, diretta da uno dei più importanti registi di tutti i tempi, narra le vicissitudini del contabile C.C. Baxter, interpretato da Jack Lemmon.

Baxter lavora per un’importante compagnia assicurativa di New York. Per accrescere le sue prospettive di carriera presta sistematicamente le chiavi del suo appartamento ai suoi dirigenti. Le cose cambieranno quando il contabile s’innamora perdutamente di Fran Kubelik (Shirley MacLaine), l’ascensorista del grattacielo in cui ha sede la compagnia nonché l’amante del capo del personale Jeff Sheldrake (Fred MacMurray).
Il regista di Viale del tramonto e Quando la moglie è in vacanza, realizza una commedia agrodolce e sofisticata. Commedia che non rinuncia alla critica sociale e mette alla berlina l’assoluta mancanza di meritocrazia che affligge molte realtà lavorative.
Baxter e Fran sono due vittime di un sistema clientelare e fallace in cui non possono trovare spazio la loro bontà e l’ingenuità. Citando il compianto filosofo fiorentino Niccolò Machiavelli, “Sono tanto semplici li uomini, e tanto obediscono alle necessità presenti, che colui che inganna troverà sempre chi si lascerà ingannare.”
Jack Lemmon (premio Oscar nel 1956 per La nave matta di Mister Roberts e nel 1973 per Salvate la tigre) è sublime nell’incarnare questo adorabile vinto che subisce passivamente le angherie dei suoi colleghi. Dall’altra parte c’è MacLaine (vincitrice del premio Oscar come miglior attrice protagonista nel 1984 per il film Voglia di tenerezza). Essa risulta essere irresistibile nei panni di una giovane donna bella e dolce alla disperata ricerca dell’amore.
Da menzionare infine la superba interpretazione di Fred MacMurray. Egli interpreta con consumato talento un uomo egoista e superficiale che antepone i suoi bisogni a quelli degli altri. Quando L’appartamento uscì nelle sale ottenne un grande successo sia di pubblico che di critica. Questo lo portò a vincere ben cinque premi Oscar rispettivamente per il miglior film, il miglior regista, la miglior sceneggiatura originale, il miglior montaggio e la miglior scenografia.
Nel 2007 l’ American Film Institute ha collocato L’appartamento di Billy Wilder all’80° posto nella lista dei 100 migliori film statunitensi di sempre. Coadiuvato in fase di sceneggiatura da I. A. L Diamond e ispirato dai film La folla (1928) e Breve incontro di David Lean, il regista partorisce uno script brillante e malinconico che riesce a coinvolgere pienamente lo spettatore. Alcune sequenze come quella degli spaghetti e dello specchio rotto sono da antologia e contribuiscono a fare de L’appartamento una pellicola indimenticabile che strizza l’occhio a Lubitsch e ci ricorda l’importanza di farsi rispettare.

Pertinente a tal proposito risulta essere il seguente aforisma del grande scrittore russo Fëdor Dostoevskij: “Se vuoi essere rispettato dagli altri, la cosa più grande è rispettare te stesso. Solo in quel modo, solo con il rispetto di te stesso tu obblighi gli altri a rispettarti”. In definitiva vi auguro buona visione consigliandovi di stare attenti a prestare il vostro appartamento!.
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