Robert De Niro Top10. Possiamo dire che un attore consumato come Robert De Niro si divide in due figure totalmente opposte. C’è il De Niro schivo e un po’ orso, e il De Niro camaleontico e grande mattatore. Timido e privato nella vita di tutti i giorni, e insuperabile attore dai mille volti dietro alla macchina da presa.
Nato il 17 agosto 1943 a New York, De Niro è considerato, assieme a colleghi coetanei, o quasi, come Al Pacino, Dustin Hoffman e Jack Nicholson, uno dei più amati e indiscussi mostri del cinema americano e non solo. Dal primissimo film del 1968, Ciao America (Greetings) di Brian De Palma, il ragazzo del Greenwich Village non si è fermato un momento. In cinquant’anni di carriera, De Niro ha davvero lavorato con chiunque, a partire dal suo amico fraterno Martin Scorsese passando per Bernardo Bertolucci, Sergio Leone, Roland Joffé, Quentin Tarantino, Giovanni Veronesi e Todd Phillips.
Visto che ci vorrebbero settimane, se non mesi, per analizzare ogni suo singolo ruolo e film, stiliamo una lista di quelli che, secondo noi, sono le sue 10 interpretazioni più indimenticabili.
#1 Travis Bickle (Taxi Driver)
Cult del 1976 di Martin Scorsese che apre questa Robert De Niro Top 10. In Taxi Driver, oltre che ad un giovanissimo De Niro, compaiono anche Cybill Sheperd, Jodie Foster, Harvey Keitel e Peter Boyle. Un giovane ex marine, tornato a casa dopo aver combattuto in Vietnam, si stabilisce a New York per ricominciare una vita nuova, ma l’insonnia non lo lascia stare. Fra i cinema a luci rosse e un lavoro come tassista riesce a colmare quei momenti di solitudine, stanchezza e depressione. Ma è proprio il taxi che farà vedere a Travis Bickle tutto il marcio della società americana e della politica inconcludente di coloro che aspirano solo al potere.
Negli occhi di De Niro si vede tutto quello che il suo personaggio ha vissuto. Il suo fare apparentemente calmo e un po’ stordito, marca ancora di più la sua instabilità psichica. Infatti alla fine esplode, e il De Niro con i capelli alla moicana e una 44 Magnun in mano è l’immagine che lo ha consacrato come icona, prima che come grande interprete.
#2 Vito Corleone (The Godfather – Part II)
Film del 1974 che segna un altro successo nella carriera del regista Francis Ford Coppola dopo il primo capitolo della trilogia. Se Marlon Brando vinse un Oscar per la sua interpretazione del boss Vito Corleone ne Il Padrino, la cosa non poteva non ripetersi anche per Robert De Niro e il suo giovane Vito Corleone ne Il Padrino – Parte II.
Il secondo atto della saga è infatti più lungo e divisibile in due parti: il presente di Michael Corleone (Pacino) che continua la sua scalata del potere, e il passato di Vito che, da povero e malaticcio immigrato diventa uno spietato boss nella Little Italy dei primi del ‘900. La parte calza a pennello a De Niro il quale, anche nella versione originale, si sforza di parlare siciliano: anche se traballante, questo elemento in particolare conferisce al personaggio un grande realismo.
#3 Jake La Motta (Racing Bull)
Secondo Oscar per De Niro, stavolta in un film sulla Box. Sempre diretto da Martin Scorsese, il film è uno dei film biografici più famosi. Al centro dell’opera del 1980 c’è la vita, le vittorie, le sconfitte e gli amori perduti del campione dei pesi medi Giacobbe “Jake” La Motta: Il Toro del Bronx come veniva chiamato. Il film di Scorsese racconta con fedeltà, ma anche con il suo personale stile, l’esistenza di uno dei pugili più amati.
Per questo film De Niro dà tutto se stesso. Vengono girate prima le ultime scene dove l’attore, per assomigliare più al vecchio La Motta, ingrassò di 30 chili. Successivamente si allenò assumendo un fisico da vero boxeur e così fu girata la prima parte della pellicola. Nel film anche Joe Pesci e Cathy Moriarty.
#4 Noodles (C’era una volta in America)
Capolavoro di Sergio Leone e canto del cigno del cinema gangster. In questo colossal sulla malavita ebraica di New York c’è Robert De Niro che è assolutamente unico. Il suo ruolo è quello di David Aaronson, detto Noodles, che da giovane teppista della Lower East Side diventa, assieme ai suoi amici, un gangster negli anni del proibizionismo.
Leone gira un film gangster, è vero, ma è anche un’opera poetica sull’amicizia e sull’amore. E’ un’analisi su come invecchia un ex membro della malavita. Per questa parte, infatti, De Niro cambia totalmente e passa dall’essere il giovane e spietato Noodles, al vecchio, lento e riflessivo individuo che torna nella sua New York per saldare i conti col passato.
#5 Michael Vronski (The Deer Hunter)
Michael Cimino raduna un gruppo di grandi star e gira uno dei film contro la guerra più belli che siano mai stati realizzati. C’è Christopher Walken, Meryl Streep, John Savage e John Cazale. Ma fra tutti spunta comunque Robert De Niro.
Dopo il matrimonio dell’amico, Mike, Nick e Steven partono per il Vietnam. Mike (De Niro) torna a casa profondamente cambiato, Steven (Savage) torna senza le gambe mentre Nick (Walken) non tornerà per niente. Mike, dopo aver scoperto che l’amico è vivo e che lavora nelle gare clandestine di roulette russa, cerca di convincerlo a tornare a casa ma senza riuscirci.
#6 Rodrigo Mendoza (The Mission)
Una delle poche volte in cui Robert De Niro veste i panni del cattivo. Tuttavia, il personaggio del cacciatore di schiavi Rodrigo Mendoza non può essere malvagio in eterno: proprio perché ha le sembianze di De Niro.
Dopo aver ucciso il fratello, per redimersi Mendoza segue un frate gesuita che lo accompagna verso una tribù guaranì dove potrà espiare i suoi peccati. Mission (1986), opera maestra del regista Roland Joffé il quale dirige due attori del calibro di Jeremy Irons e De Niro: quest’ultimo in uno dei suoi ruoli più toccanti.
#7 Archibald “Harry” Tuttle (Brazil)
Film fantascientifico e apocalittico firmato Terry Gilliam. Nella Top10 su Robert De Niro non poteva mancare Brazil, anno 1985. Il protagonista stavolta è il piccolo e umile impiegato Sam Lowry (Jonathan Pryce) che lavora presso il Ministero dell’Informazione. De Niro non è che un personaggio secondario ma al tempo stesso unico e indimenticabile: anche se solo per pochi istanti.
Lui è infatti Archibald Tuttle, detto Harry, un ribelle terrorista che odia il totalitarismo che governa il mondo e per questo cerca di rovesciarlo. Nel frattempo fa amicizia con Sam, il quale è sempre più convinto che il regime debba cadere. Tuttle è un uomo positivo: è forse l’eroe e l’angelo custode che tutti vorremmo avere. Si vede in poche scene, ma quando c’è è davvero impossibile non affezionarcisi.
#8 Jimmy Conway (Goodfellas)
Eroe negativo ancora una volta sotto la regia di Martin Scorsese che nel 1990 firma uno dei suoi capolavori. Goodfellas è la storia del giovane Henry Hill (Ray Liotta), che da semplice scugnizzo della famiglia Cicero ne diventa un dipendente fidato. Con lui anche Tommy DeVito (Joe Pesci) e l’irlandese Jimmy Conway.
Jimmy, in particolare, assume il ruolo della mente che muove gli ingranaggi dell’organizzazione malavitosa. Spietato, cinico ed estremamente assetato di potere. Solo De Niro avrebbe potuto interpretare un personaggio come questo, diviso in due parti: una parte raziocinante e l’altra folle e disumana.
#9 Jack Byrnes (Meet the Parents)
Indimenticabile interpretazione comica di De Niro, quella del suocero del povero Ben Stiller in Ti presento i miei, diretto da Jay Roach. Primo capitolo della trilogia seguito da Mi presenti i tuoi? e conclusasi nel 2010 con Vi presento i nostri.
Gaylord “Greg” Fotter (Stiller) ama così profondamente la bella Pam che farebbe di tutto pur di sposarla: persino conoscere suo padre, l’ex agente della CIA Jack Byrnes. Jack, sebbene all’apparenza sembri un uomo calmo e lungimirante, è un concentrato di controllo maniacale e repressione morale e fisica verso coloro che, secondo lui, non sono adatti per sua figlia. Uno dei film comici più memorabili e parte del merito va sicuramente all’attore italo-americano.
#10 Frank Sheeran (The Irishman)
E arriviamo all’ultimo ruolo della Robert De Niro Top10. Ancora un ruolo da malavitoso e ancora Martin Scorsese alla regia. La differenza è che assieme a De Niro ci sono anche Joe Pesci e Al Pacino, quest’ultimo alla sua prima collaborazione con Scorsese. Il risultato di questo trio è The Irishman: forse la punta di diamante del cinema gangster, non solo quello di Scorsese.
In questo frangente, Bob De Niro è Frank Sheeran, il realmente esistito sindacalista e mafioso di origine irlandese, associato alla famiglia di Russell Bufalino. Tuttavia, Sheeran è maggiormente noto per essere stato collega e amico di Jimmy Hoffa. Di Sheeran si dice anche che sia stato il vero assassino di Hoffa.
Scorsese trae ispirazione dal saggio del 2004 di Charles Brandt, L’irlandese: Ho ucciso Jimmy Hoffa (I Heard You Paint Houses). Il regista italo-americano ne fa un’opera straordinaria: The Irishman è un film ben congegnato e soprattutto vissuto, così come vissuti sono i tre protagonisti. De Niro nei panni di Sheeran, Pesci in quelli di Russell Bufalino e un inimitabile Al Pacino nella parte di Hoffa.
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