Une fille facile è un film francese del 2019, diretto da Rebecca Zlotowski e selezionato al Festival di Cannes dello stesso anno per la Quinzaine des réalisateurs.

Naïma, interpretata da Mina Farid, è una sedicenne di Cannes, dove la madre lavora come donna delle pulizie in un lussuoso hotel. Con la fine della scuola, Naïma passa le giornate con il suo amico Dodo, con il quale deve partecipare ad un’audizione, e con sua cugina Sofia, interpretata da Zahia Dehar, che è venuta in Costa Azzurra da Parigi. Quest’ultima, farà vedere, e in parte vivere, alla cugina i piaceri e i benefici di una vita da ragazza facile.

Naïma e Dodo in Une fille facile (2019)

Zahia Dehar, curatrice anche della sceneggiatura insieme alla regista e all’attore e sceneggiatore Teddy Lussi-Modeste, ha alle spalle un passato da escort. Lei è, infatti, il volto di un clamoroso scandalo sessuale esploso in Francia alcuni anni fa, a cavallo del 2010.

Da quanto è emerso da un’indagine della polizia francese, la sedicenne Zahia si prostituiva in un locale del centro di Parigi, arrivando ad offrire i suoi servizi anche ad alcuni campioni molto conosciuti del calcio francese. Il clamore mediatico suscitato dallo scandalo è stato cavalcato dalla giovane, che ne ha tratto vantaggio, sfruttando la popolarità acquisita per fare impresa nel mondo della moda e del cinema.

Une fille facile, letteralmente “una ragazza facile” in francese, sembra così assumere un tono autobiografico, ma gli eventi raccontati si limitano a pochi giorni di una lieta estate francese.

Zahia Dehar film - Une fille facile
Zahia Dehar in una scena del film

Naïma inizia a scoprire, forse anche grazie a sua cugina, un lato di sé del quale non aveva cognizione. È tramite gli occhi della giovane cuginetta che seguiamo la storia, e la giudichiamo tramite il suo filtro di sedicenne: inizialmente con un po’ di timore; in seguito, con impaziente curiosità. Naïma deve però capire cosa è che desidera fare: se imitare la cugina o costruirsi una propria esperienza.

A cavallo tra il cinema erotico e il film di formazione, il film di Rebecca Zlotowski non si sbilancia nel costruire un giudizio morale su Sofia e sul suo stile di vita. Une fille facile, al contrario, si permette di affermare il diritto delle donne a vivere la propria sessualità come meglio credono: sia come mezzo per raggiungere il piacere fisico, che come mezzo per vivere una vita lussuosa e scintillante.   

Nel corso della storia le figure delle due cugine si vanno a delineare sempre di più, dando la possibilità di determinare le varie sfumature delle loro personalità. All’esuberante sessualità di Sofia, si contrappone la timidezza adolescenziale di Naïma.  Naïma, che è la classica giovane indecisa sulla strada da intraprendere: divisa tra la carriera di attrice, da condividere con l’amico Dodo, e il tirocinio nella cucina del ristorante dell’hotel dove lavora la madre.

L’estate è il periodo giusto per riflettere su quelli che sono i propri sogni e le proprie aspettative, e quali sono invece i sogni e le aspettative degli altri che si sono, nel frattempo, fatti propri.

Nel cast del film figurano anche Benoît Magimel, Nuno Lopes e Clotilde Courau.

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