Le avventure di Bianca e Bernie, Classico Disney del 1977 diretto da Wolfgang Reitherman, è il primo film di questa nobile genealogia ad avere un sequel: Bianca e Bernie nella terra dei canguri, del 1990. Diretto da Hendel Butoy e Mike Gabriel, il 29° Classico Disney racconta la missione di salvataggio che i due roditori, membri della Società Internazionale di Salvataggio, devono compiere in Australia.
Cody è un giovane ragazzo che vive nell’entroterra australiano, dove interviene in soccorso degli animali che cadono vittime delle trappole dei bracconieri. Una mattina viene svegliato da una richiesta di aiuto: un’aquila dalle ali d’oro, Marahute, è rimasta incastrata in una trappola posta in cima a una rupe. Cody non esita ad aiutarla e questa, una volta liberata, lo accompagna nel luogo dove nasconde il suo nido e le sue uova.
Questo segreto fa gola a Percival C. McLeach, un bracconiere ricercato dalle autorità australiane. Così, quando Cody cade vittima di una delle sue trappole per animali e il furfante, accorso pensando di trovare una bella preda, si accorge della piuma d’aquila che il ragazzo ha con se nello zaino decide di farsi rivelare il luogo dove vive quest’uccello tanto desiderato, a qualsiasi costo. Cody però, capendo subito del tipo di uomo con cui si è trovato a che fare, sa bene di non dover rivelare nulla: la fiducia verso Marahute non può essere tradita.
McLeach quindi lo rapisce e decide di non liberarlo fino a quando non rivelerà l’ubicazione del nido dell’aquila dorata. Il rapimento non è però passato inosservato, e la Società Internazionale di Salvataggio viene immediatamente allertata.
I membri d’élite di questa internazionale dei roditori vengono subito convocati per una nuova missione: Miss Bianca e Bernie devono andare in Australia e liberare Cody dalle grinfie di Percival C. McLeach.
Bianca e Bernie nella terra dei canguri riporta in primo piano, nel filone dei Classici Disney, il rispetto della natura e degli animali. La caccia, soprattutto di frodo, non è solo crudeltà verso gli animali vittime delle trappole, ma è anche un attentato alla biodiversità e all’equilibrio dell’ecosistema. Ce ne rendiamo conto già dalla primissima apparizione di Percival C. McLeach sulla scena: con il suo enorme fuoristrada attraversa la foresta distruggendo tutto quello che gli si frappone davanti; il fumo nero è denso, e lascia una lunga scia visibile persino dal cielo.
Tra le peculiarità tecniche di Bianca e Bernie nella terra dei canguri va sottolineato come questo film sia il primo film della Disney a utilizzare un sistema di post-produzione interamente digitale e a integrare i disegni con la CGI, con la collaborazione tecnica della Pixar.
Nonostante l’accoglienza favorevole di parte della critica, il primo sequel tra i Classici Disney non ha ottenuto il successo commerciale sperato. Soprattutto se comparato agli altri film del periodo, conosciuto come Rinascimento Disney.
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