Prima Pagina (1974)

Prima pagina – Il giornalismo visto da Billy Wilder

“Fu un giorno fatale quello in cui il pubblico scoprì che la penna è più potente della pietra e che può essere offensiva quanto un mattone. Si è messo alla ricerca del giornalista, lo ha trovato, trasformato, e ne ha fatto il suo zelante e ben pagato servitore.” Il suddetto aforisma del compianto scrittore irlandese Oscar Wilde risulta essere significativamente correlato a Prima pagina (The Front Page), pellicola al vetriolo del 1974, diretta da Billy Wilder, che vede come protagonisti assoluti i due mattatori Jack Lemmon e Walter Matthau.

Il primo incarna un talentuoso giornalista di nome Hildebrand che vuole lasciare la sua professione per sposarsi e trasferirsi a Philadelphia con l’amata Peggy (Susan Sarandon). Matthau, doppiato per l’occasione dal leggendario Ferruccio Amendola, interpreta invece Walter Burns, il burbero e intraprendente direttore del giornale per cui lavora Hildebrand. Quando quest’ultimo deciderà di andare a Philadelphia a fare il pubblicitario Walter inizierà a trovare degli esilaranti stratagemmi per impedire che ciò accada. La vicenda è ambientata a Chicago, nel 1929, e si svolge durante l’attesa dell’esecuzione di Earl Williams (Austin Pendleton), condannato ingiustamente alla pena capitale.

I due protagonisti del film

Il regista di Viale del tramonto e A qualcuno piace caldo trae spunto dall’omonima opera teatrale del 1928 di Ben Hecht e Charles MacArthur per realizzare una brillante commedia iconoclasta che mette alla berlina il giustizialismo di buona parte dell’intellighenzia americana, il cinismo di un certo tipo di giornalismo e financo il clientelismo dilagante tra i politici.

Jack Lemmon è straordinario nel calarsi nei panni di un uomo diviso tra la voglia di cambiare vita e il bisogno impellente di continuare a fare il lavoro per cui è nato, ovvero il giornalista. Walter Matthau dal canto suo interpreta magistralmente un direttore stacanovista e scaltro che venderebbe sua madre pur di aumentare le tirature del giornale. Da menzionare inoltre una giovanissima Susan Sarandon nei panni della futura moglie di Lemmon.

Coadiuvato in fase di sceneggiatura da I. A. L. Diamond, Wilder coniuga sapientemente la commedia con la critica sociale servendosi del talento istrionico di due attori intramontabili che in questo film si muovono tra le pieghe di una società improntata all’ostracismo e alla negligenza.

La strana coppia del cinema americano da vita a duetti memorabili che suggellano l’alchimia dei due artisti. Essi danno vita a sequenze a dir poco esilaranti come quella in cui devono nascondere William e quella finale nella quale finiranno addirittura in galera.

Prima pagina ricevette tre nomination al Golden Globe e si aggiudicò due David di Donatello, assegnati rispettivamente per il miglior regista straniero e il miglior attore straniero. Abitualmente contrario ai remake, in tal caso Billy Wilder fece un eccezione portando per la terza volta sul grande schermo quest’opera partorita dall’estro di Ben Hecht.

Qualora non lo abbiate fatto dunque vi consiglio spassionatamente di vedere questo gioiellino del cinema americano che vi farà ridere e riflettere al tempo stesso. E mi raccomando state attenti a non combinare guai perché Walter e Hildebrand ci mettono un attimo a sbattervi in prima pagina!


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